//Con Damilano un tuffo nella storia

Con Damilano un tuffo nella storia

di | 2018-11-16T11:27:06+01:00 15-11-2018 19:12|Alboscuole|0 Commenti
di Giulia Belardinelli (classe 5^D) – Il 16 marzo 1978, intorno alle 9.00, la musica di Radio 2 viene interrotta per un’edizione straordinaria del giornale radio, con il giornalista Cesare Palandri che con voce tremolante racconta “una notizia che ha dell’incredibile, ma che sembra essere vera: l’on. Moro sarebbe stato rapito e i cinque agenti della sua scorta sarebbero tutti morti”. Così Marco Damilano, giornalista politico, cronista parlamentare e oggi direttore del settimanale “L’Espresso”, venerdì 9 novembre 2018 ha iniziato la conferenza al teatro Gentile di Fabriano davanti a una platea di circa 400 studenti delle classi quinte. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Giuridica Fabrianese “Carlo Galli” in occasione del quarantesimo anniversario della morte di Aldo Moro, professore universitario, statista e uomo politico rapito per 55 giorni e ucciso dalle brigate rosse. Facendo riferimento al suo bestseller Un atomo di verità. Aldo Moro e la fine della politica in Italia, Damilano ha affrontato il tema del caso Moro, della sua politica e della sua vita con l’obiettivo di “colmare un vuoto di conoscenza del passato”. Egli sostiene che i ragazzi di oggi, non avendo vissuto quei tragici fatti, fanno molta difficoltà a capire l’attuale situazione politica italiana che si basa sugli eventi storico-politici di quegli anni. Il suo intervento è stato molto apprezzato dai ragazzi, suscitando una serie di domande, colpiti da un pezzo di storia contemporanea raccontata in modo del tutto interattivo da un protagonista che l’ha vissuta in prima persona. Nel libro, Damilano racconta il suo viaggio nella memoria personale e collettiva dell’on. Moro con l’obiettivo di far emergere la sua umanità e il suo disegno strategico di lungo respiro, culminato con una proposta di incontro fra due grandi forze popolari, quella cattolica e quella comunista. Una ricostruzione che restituisce alla sua figura il ruolo politico che ha avuto in Italia. E’ importante ricordare Moro a quarant’anni dalla sua scomparsa perché “lui è il politico per eccellenza”, dice Damilano, concludendo la conferenza. Oggigiorno, purtroppo, tanti politici non fanno più politica, fanno solo  promesse irrealizzabili contribuendo al malcontento e al decadimento del paese. Con ciò si vuole intendere che il futuro è nelle mani delle nuove generazioni ed è fondamentale ispirarsi a figure come quella di Aldo Moro, simbolo di un paese che costruiva benessere e sviluppo, ma al tempo stesso non dimenticava diritti sociali e civili.