L’osteria, taverna o locanda ha da sempre avuto un posto particolare nella letteratura e fa da sfondo come luogo di perdizione soprattutto nelle fiabe. Ma non solo perche compare anche in opere letterarie come nei Carmina Burana, poesie popolari. Manzoni descrive due osterie, la prima quando Renzo conduce i suoi amici per parlare del matrimonio nell’osteria del suo paesino, la seconda invece, è l’osteria di Milano della“Luna piena” dove si ferma per mangiare, bere e riposarsi. Entrambe le osterie sono viste da Manzoni in malo modo in quanto gli avventori delle osterie sono delinquenti, gente di malaffare, truffatori e persone cattive. Infatti Renzo che è un buon uomo si trova nel posto sbagliato, ma il suo unico scopo è quello di riposarsi, a differenza degli altri che invece oltre a mangiare e bere erano soliti giocare a carte o a dadi, ubriacarsi e truffare i più ingenui come Renzo. Tutti gridano e ridono delle sconfitte nel gioco dei compagni, il gioco li eccita e li fa uscire fuori di senno. Renzo entra in un luogo non illuminato dall’onestà ma bensì in un luogo buio. Manzoni non a caso sceglie il nome “luna piena” per la locanda perché vuole collegarsi al mondo della natura e descrive la vita popolare che avviene nell’osteria. Possiamo notare che da una parte c’è la taverna uno spazio chiuso dove possiamo trovare gente umile come i contadini e gli operai, ma, dall’altre parte c’è la città che è uno spazio libero dove c’è caos e dove prende vita la folla. Le osterie celano gente crudele, spie e personaggi negativi difatti nella prima osteria descritta da Manzoni erano presenti due bravi che mentre giocavano origliavano il discorso di Renzo con i suoi amici. Oltre a bere, mangiare, divertirsi e giocare nelle osterie c’era anche modo di comunicare infatti si trasforma anche in uno spazio sociale. Con l’episodio dell’oste emerge il pensiero di Renzo riguardo alle cose orali e quelle scritte. Renzo, quando gli viene chiesto di dare le sue generalità, rifiuta di dichiararle in quanto non ha fiducia nelle cose scritte ma preferisce e ritiene superiore le cose orali. Renzo non solo denuncia la scrittura come forma di potere, ma cerca di privilegiare l’oralità che però la tradirà in quanto lui ha più volte raccontato e parlato delle sue storie e sventure che poi saranno per lui causa di accuse. C’è anche da dire che Renzo preferisce l’oralità perché lui, che era un ignorante, trovava la scrittura piena di enigmi. Oggi possiamo paragonare l’osteria alle discoteche e alle sale da gioco che sono dei luoghi molto discussi in quanto avvengono episodi spiacevoli alle volte. Spesso si fa uso di droghe, si fanno scommesse, tutto ciò crea delle dipendenze che possono diventare molto pericolose. Alle volte però ci si può trovare nella situazione di Renzo, ad esempio gente buona ed innocente si ritrova in questi luoghi, in queste situazioni a causa degli amici, sono nel posto sbagliato per il loro vero essere.
Sorrenti
Maria
2°
06/11/18