di Filippo Buttitta, Aida Muratore e Gaia Venticinque (classe 3^C) – La notizia ha fatto il giro in tutta Italia in men che non si dica grazie ai social network: la sindaca di Lodi, eletta nell’estate del 2017, ha introdotto alcune modifiche al regolamento relativo ai benefici riguardanti l’utilizzo dei buoni pasto nelle scuole. Nella clausola si afferma che, per usufruire di questi servizi, deve essere presentata al Comune da ogni famiglia richiedente, italiana o straniera, il proprio reddito ISEE, che non deve superare la cifra di 8000 euro, e un certificato patrimoniale che deve essere rilasciato dallo Stato di origine e che attesti il possesso di beni mobili e immobili: certificato di “nullatenenza” lo hanno chiamato! Alcune persone hanno provato a farsi mandare dal proprio Paese questo certificato, ma quando lo hanno presentato al Comune di Lodi hanno ricevuto un nulla di fatto con motivazioni poco chiare. Pensare di andare a ritirarlo personalmente è per molti impensabile, visto l’elevato costo del viaggio di andata e ritorno. Ben 139 bambini, quindi, anche se nati in Italia, non potranno usufruire della mensa per il costo elevato della tariffa massima che arriva a 5 euro al giorno, che è una cifra insostenibile per queste famiglie. L’alternativa sarà quella di portare ai bambini ogni giorno un panino che dovrà essere consumato in un ambiente diverso da dove i compagni mangeranno, invece, il pasto. Questo ci sembra un chiaro segno di discriminazione, studiato in ogni dettaglio. Perché ancora nel 2018 assistiamo a fenomeni del genere? Non era già stato detto che qualsiasi fenomeno discriminatorio era da condannare? La città di Lodi si è divisa nettamente in due sezioni: da una parte c’è chi pensa che gli extracomunitari siano abbastanza ricchi da poter sostenere tale spesa senza problemi e dall’altra c’è chi pensa che questi fenomeni siano da stroncare non appena si presentino. Ma non è forse vero che noi italiani siamo considerati uno dei popoli più accoglienti del mondo? A conferma di ciò in meno di 48 ore sono stati raccolti più di 60 mila euro. Questi soldi andranno alle famiglie dei bambini stranieri e saranno utilizzati per coprire la differenza tra la cifra che era stata da loro versata all’inizio dell’anno e la tariffa richiesta. Grazie al clamore della notizia e alla mobilitazione di massa siamo certi riusciranno ad ottenere qualcosa!