Tesoro mio, ti scrivo dalla terrazza del prestigioso hotel Metropole a Ginevra, con la testa stanca da un viaggio in treno che fino a qualche ora fa pareva interminabile. La tua mancanza è una costante in queste lunghe giornate, ma il pensiero fisso che ho di te riesce sempre a illuminarmi gli occhi e a scoprire il sorriso, nonostante la lontananza tra noi. Quest’oggi ho vissuto un’esperienza esaltante, e oserei dire illuminante, insieme alla cara Clotilde. Ci siamo recate a Locarno, dove abbiamo avuto l’immenso piacere di confrontarci col grande filosofo e precettore Jean Jacques Rousseau. Mio caro, io ti avevo parlato di quel libro tanto amato da me, “L’Emilio o dell’educazione”, è proprio lui il suo autore. Ci ha fatto riflettere su un’infinità di tematiche importanti. Per esempio, sai cos’è l’educazione secondo natura? Immagino di no, con tutto quel lavoro che hai ogni giorno come fai a curarti dei nostri piccoli. A tal proposito come stanno? Sono felici dalla zia? Tornando al nostro discorso, è un tipo di educazione che segue i principi fondamentali della natura. Questo implica il rispetto dei bisogni e delle caratteristiche del singolo bambino che deve essere formato in armonia seguendo il suo sviluppo naturale. Questo processo permette al giovane di preservare la bontà già preesistente, viva dentro di lui e di non essere colpito dalla corruzione della società odierna. Abbiamo approfondito l’argomento del “Puerocentrismo”. Ho capito che l’educazione deve essere incentrata sul singolo modo di apprendere del piccolo e dalle sue esperienze. L’insegnante non deve assolutamente essere visto come autorità, bensì come guida. Per quanto riguarda “l’educazione negativa” essa si fonda sulle influenze e le impostazioni appartenenti alla società. Entrambi i nostri piccoli, nei loro tempi e nei loro modi, attraversano le loro corrispondenti fasi di sviluppo; è importantissimo il rispetto dei diversi stadi e ognuno ha bisogno di un approccio differente. Il nostro piccolo Nicolò, che nel mese di aprile compirà quattro anni, sta attraversando l’infanzia e dobbiamo aiutarlo, incoraggiarlo e supervisionare il suo bisogno di esplorare e osservare; Luigi, invece, nei suoi fiorenti 14 anni è in piena fase adolescenziale. Dobbiamo dargli la libertà di capire chi è e di scegliere la sua strada, incoraggiando la sua autostima. Nonostante ciò non dobbiamo abbandonarlo a sé stesso, deve sentire la nostra vicinanza, sempre un passo o due dietro a lui. In seguito mi ha illustrato il suo parere sulla sua ideologia di” prima nascita” e “seconda nascita”. Caro, ti saresti interessato tantissimo, per lui la prima è una nascita fisica, quella “materiale”, la seconda invece la definisce “astratta”, e corrisponde alla nascita sociale e culturale. L’educazione ha il ruolo di accompagnare il giovane alla sua vita astratta, in modo da essere un cittadino consapevole per il proprio bene e per quello della collettività sociale. Così avrà modo di contribuire al bene comune, partecipare alla vita sociale e possedere i valori della giustizia. Il saggio ci ha spiegato l’importanza di sviluppare una sorta di sentimento positivo nei confronti della spiritualità. Mi ha stupito che quest’ultima non debba essere obbligatoriamente legata alla religione tradizionale, l’importante è sviluppare una connessione profonda con la natura e con il prossimo. Il suo modello educativo promuove la” libertà” e lo sviluppo integrale della persona, influenzando il pensiero pedagogico culturale odierno. Ancora, abbiamo affrontato le tematiche del viaggio e del lavoro, sia in senso fisico che metaforico. In sintesi, sono opportunità di apprendimento e di innumerevoli esperienze. Il lavoro non va più visto come un obbligo, bensì come un’opportunità a tutti gli effetti, per sviluppare abilità sia pratiche che morali. Il viaggio e il lavoro sono fondamentali per la formazione del giovane e per lo sviluppo della ponderazione. A pochi minuti dall’arrivo nella stazione centrale di Genève, io e Ginevra siamo arrivate alla conclusione che mettendo a paragone teorie e ideologie di Rousseau e Locke, con cui poco tempo fa ho avuto il piacere di confrontarmi, noi prediligiamo quelle del primo poiché la sua visione del soggetto e della natura umana sono buone, condividiamo il suo ideale di libertà e l’importanza di partecipazione in società. Apprezziamo inoltre la sua critica della proprietà privata come fonte di disuguaglianza, e la sua educazione è incredibilmente la più autentica e creativa. Si è fatto tardi tesoro, spero di non averti annoiato con le mie solite chiacchiere. Domani ci aspetta un lungo viaggio.
Ti mando un grande abbraccio.
A presto
Tua Ginevra