di ANGELO IVIO ALLEGRINO (classe I A) – C’e’ una persona per cui provo una grande ammirazione. Ve ne parlo.
Mio nonno abita a Lanciano, in Abruzzo, e la sua casa è nella mia stessa via, a meno di duecento
metri da me.
Lui è basso e robusto e gli piace vestire alla marinara. Ha sempre un sorriso molto ambiguo.
Perché ambiguo?
Perché è un sorriso molto pesante e strano; è come la bocca di un cane: non sai mai se sta sorridendo o se è triste.
Lui è come i soliti nonni, però ha molti particolari insoliti: si rasa la barba quasi ogni giorno, tiene sempre i capelli in ordine e parla in dialetto abruzzese come ogni nonno dell’Abruzzo.
Un giorno, portò me, mia sorella e mia cugina in montagna, precisamente a Montenerodomo (lui ha una casa lì) ed andammo ad una pista vicino al paese dove, appena arrivati, le zanzare ci mangiarono vivi e tornammo a casa pieni di punture.
Con lui ogni uscita è divertente perché ha un gran senso dell’umorismo e ci fa fare tante risate.
Sa vedere il lato positivo di tutte le cose che accadono: sia belle sia brutte.
E’ una persona che ammiro perché è un grande studioso e curioso di ogni cosa.
Quando a noi nipoti racconta un fatto è abile a farci interessare e stupire allo stesso tempo.
Da un anno è pensionato e questo lo agita un po’, forse per paura di invecchiare o perchè gli manca il suo amato lavoro di Insegnante di Filosofia e Storia, per questo motivo ha trovato un hobby che lo ha appassionato subito: la corsa.
Non so se lo fa per dimagrire o perché è veramente convinto.
La corsa è diventata per lui una vera ossessione a tal punto da misurare il tempo che fa ad ogni giro.
E’ sicuramente una persona ammirevole e mi piace raccontare di lui perché quando lo penso mi diverto molto.
E’ un nonno “ sprint” e ha caratteristiche di un vero filosofo.
Credo di aver spiegato bene i tratti più importanti della sua persona che affascinerebbero ogni ragazzino come me.