Di FRANCESCO VIAGGI (classe 1 E) – MITO –
Tanto tempo fa, all’origine di tutti i tempi, il dio Magbabaya creò la terra e gli uomini. Ne era molto contento e cercava sempre di sistemarla con qualche abbellimento come fiori, erba, piante… Un giorno Magbabaya stava facendo un giretto per la Terra quando vide una bella lancia argentea venirgli contro. Lui senza pensarci due volte la ignorò, ma gli trafisse il petto. Gridò forte, il cielo si oscurò e si mise a piovere. Magbabaya disse al vento di trascinarlo fino alla casa del vecchio saggio. Bussò ed entrò, il vecchio lo accolse con un inchino e gli chiese il motivo della sua venuta. Lui gli indicò la lancia ed il vecchio apprese, tolse la lancia dal petto e la mise nel fuoco per farla fondere. Il vecchio chiese al dio se gli poteva dare una lacrima e lui gliela pose. Il vecchio la prese e la mescolò con l’argento fuso. Il vecchio gli disse che era stata forgiata dall’uomo più cattivo della Terra con del sangue di drago. Magbabaya prese l’argento fuso con la lacrima e lo bevve come gli aveva detto il vecchio, ed in un attimo il petto si rigenerò, il vecchio gli disse che ora era immune a qualsiasi cosa. Magbabaya ringraziò e se ne andò.
Dopo qualche giorno il vecchio saggio morì ed il dio non provò solo il dolore di una lancia, ma anche quello di un amico perso che aveva dato tanto per lui. Magbabaya prese il suo corpo e lo trasformò in una pianta vivente. Questa pianta la chiamò “albero” e la mise in tanti posti della Terra in ricordo del vecchio.