di Rocco Vittoria, Classe 1^A . – Cari lettori e amici degli animali ho scelto di dedicare questo mio articolo ad un animale particolare perché non sapevo che in Italia potessero vivere gli sciacalli dorati e la cosa mi ha incuriosito molto, tanto che mi sono documentata per accrescere le mie informazioni. Tutto è incominciato quando tempo fa ho letto un articolo de ‘Il Gazzettino’ che riportava la presenza di quest’animale avvenuta attraverso la ripresa di una telecamera posizionata all’inizio di un sentiero del bosco vicino a Vittorio Veneto, il quale era molto affamato e si aggirava alla ricerca di cibo. Questa gradita sorpresa contribuisce ad arricchire, dopo l’orso e il lupo, la fauna della nostra Regione. Lo sciacallo dorato è molto simile al lupo, ma ha una forma più slanciata ed ha gli arti più lunghi. Ha un muso più stretto e la coda più corta. Ha il mantello che nel periodo invernale, a differenza di quello del lupo, ha delle sfumature tendenti al rosso. Sono carnivori e si cibano di piccola selvaggina, i quali, assieme ai cugini lupi e agli orsi, sono in cima della catena alimentare dei nostri monti. In Italia gli sciacalli dorati ci sono fin dagli anni ’80, purtroppo spesso vengono investiti e scambiati per volpi. Questo canide, dopo i primi insediamenti per la sua straordinaria capacità di adattamento all’habitat delle prealpi e per le numerose fonti di cibo, si è definitivamente stabilitio nei boschi della marca. Lo sciacallo dorato è un canide di medie dimensioni lungo circa 85 cm e da adulto pesa dai 10 ai 12 Kg. E’ un animale sociale e vive in famiglie nucleari con coppie che accudiscono i loro cuccioli. Si adatta molto bene all’ambiente ed è diffuso in vari continenti quali: Europa sud-orientale e centrale, in Medio Oriente e in Asia sud-orientale. In Italia sono state registrate le presenze di tane dello sciacallo dorato nelle aree del Parco Nazionale delle Prealpi Giulie, del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane e del Parco Nazionale del Triglav. Gli ultimi anni si sono registrati molti suoi avvistamenti, si spera anche che questi animali possano avere sempre un più ampio luogo dove stare e che l’uomo allarghi sempre più gli spazi delle aree protette dove possano vivere molte specie di animali con tutela e protezione.