Sabato 6 aprile, presso la palestra dell’Istituto Comprensivo “G.Calò”, le classi seconde della scuola secondaria di I grado hanno partecipato all’incontro organizzato dall’ associazione Rotary Club Ginosa-Laterza sul tema dello spreco alimentare. Ha introdotto e approfondito l’argomento la signora Maria, proprietaria del Molino Bongermino di Laterza:
Per spreco alimentare s’intende
“l’insieme dei prodotti scartati dalla catena agroalimentare, che per ragioni economiche, estetiche o per la prossimità della scadenza di consumo, seppure ancora commestibili e quindi potenzialmente destinati al consumo umano, sono destinati ad essere eliminati o smaltiti”. Sono state presentate delle slide molto interessanti grazie alle quali abbiamo appreso quanto complesso e delicato sia il processo di produzione. Ammetto che nessuno di noi era a conoscenza di tutto quello che c’è dietro la produzione di alimenti e la spiegazione ci ha sensibilizzati ad essere più attenti e meno superficiali. Tante le curiosità affiorate durante gli interventi degli esperti e tante le domande a cui abbiamo ricevuto risposte chiare.
Quanto cibo sprechiamo in tutto il mondo?
Viene sprecato un terzo del cibo cioè una quantità sufficiente a nutrire per quattro volte le persone affamate.
Dove sprechiamo di più?
Sprechiamo di più a casa. Nei Paesi più industrializzati, come l’Italia, più del 50% di tutto lo spreco avviene in casa nostra quando si cucina, quando si mangia e quando si sparecchia; mentre nei Paesi in via di sviluppo si spreca soprattutto durante e dopo la raccolta del cibo per problemi legati agli strumenti tecnici e alla scarsa possibilità di conservare gli alimenti nei momenti successivi alla raccolta. Questo vuol dire che in Europa l’uso delle tecnologie a disposizione, la possibilità di conservare correttamente i cibi rappresentano una vera fortuna.
Per quale motivo sprechiamo?
Sprechiamo per vari motivi: la pigrizia, la disattenzione verso le date di scadenza, la preparazione di porzioni eccessive per il fabbisogno reale familiare. Il bollino nero lo riceviamo per lo spreco del pesce, dove raggiungiamo una percentuale del 35% su scala mondiale, vale a dire circa 3 miliardi di salmoni che messi uno a fianco all’altro consentirebbero di coprire per 10 volte la distanza Terra-Luna ovvero 384.400 km!
Non dobbiamo preoccuparci solo del pesce, ma anche di altri prodotti tra cui:
20% di carne prodotta, ovvero circa 75 milioni di mucche;
30%di cereali ovvero 763 miliardi di confezioni di pasta;
45%di frutta e verdura ovvero una mela su due.
Perché non sprecare fa parte di una corretta alimentazione?
Ce lo suggeriscono l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) che hanno proposto la seguente definizione di educazione alimentare:
“Processo informativo ed educativo per mezzo del quale si persegue il generale miglioramento dello stato di nutrizione degli individui, attraverso la promozione di adeguate abitudini alimentari, l’eliminazione dei comportamenti alimentari scorretti, l’utilizzazione di manipolazioni igieniche degli alimenti, un efficiente utilizzo delle risorse alimentari” (non sprecare).
Alla fine di questo breefing le classi sono rientrate nelle aule e hanno degustato le tipiche pietanze della tradizione contadina, molto apprezzate ancora oggi, il cui ingrediente essenziale è il pane che simboleggia l’alimento quotidiano più importante, quasi l’emblema del cibo stesso.
Grazie alla generosità dei panifici Piccolo di Ginosa e Laerte di Laterza, che hanno offerto il pane, e alla disponibilità delle nostre mamme e delle nostre nonne, che hanno preparato un abbondante, vario e apprezzatissimo bouffet a base di “pane”, abbiamo gustato polpette di pane raffermo, cialledda con verdure dell’orto, bruschette e tanto altro.
La scuola Calò ringrazia il Rotary e la signora Maria Bongermino per questo incontro riflessivo e costruttivo sperando che, iniziando dalle singole famiglie degli alunni, si diffonda la cultura antispreco per ovviare alla fame nel mondo. L’esempio fungerà da modello educativo da imitare.
Moro Desirè
Classe 2^A
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