di Martina Paiano, Nina Giurgola, Aurora Russo-
“…Questi incontri sono necessari perché la scuola non sia solo nozionismo e didattica che preparano
dei tecnici e non degli uomini…” “…La legalità è qualcosa di intimo, di personale, di testa, non può
essere legata solo al timore dei carabinieri e delle possibili sanzioni; l’uomo dovrebbe essere così
maturo da non aver bisogno del controllo, ma avere autocontrollo…” “…I soprusi della mafia hanno
origine talvolta dai piccoli soprusi quotidiani, che non vengono neppure ritenuti tali…ribelliamoci a
tutto questo, questa è lotta alla mafia”.
Questi alcuni degli importanti messaggi che ci hanno rivolto il colonnello dell’Arma dei Carabinieri
Donato d’Amato e lo psicologo, responsabile dell’associazione Libera, Valerio d’Amici, durante un
incontro tenuto presso la nostra Scuola Secondaria di primo grado “Antonio Galateo” di Lecce il
giorno 25 Marzo 2024.
Era presente, quale invitato d’onore, il sig. Pinuccio Fazio, papà di Michele Fazio, una delle tante
giovani vittime innocenti della mafia, ucciso per errore in un pomeriggio di luglio. Il suo racconto è
stato molto profondo e toccante, perché esperienza viva di dolore e di coraggio.
La storia di Pinuccio e di sua moglie Lella è straordinaria nella sua tragicità, perché il dolore
iniziale ha generato un forte desiderio di verità per l’accaduto, che successivamente ha lasciato il
posto alla volontà di una vita nuova e migliore. Per questo motivo da anni entrano nelle scuole per
difendere la memoria del loro figliolo e per invitare noi ragazzi a diventare le voci di Michele.
Abbiamo voluto far sentire la nostra vicinanza ai signori Fazio scrivendo delle lettere di cui
riportiamo alcuni frammenti : “…vi ammiriamo, ammiriamo la forza dell’accettazione e della rivalsa
che vi ha trattenuto nel luogo dove è iniziata la vostra sofferenza…” “…siete un grandissimo
esempio per tutti noi, trasmettete tanto coraggio e volontà di andare avanti sempre e comunque,
forse perché avete avuto la forza di perdonare e di risorgere”.