Mi chiamo Vincenzo Peruggia ora vi racconterò come si sono svolti i fatti relativi al furto del secolo, ossia della Gioconda di Leonardo Da Vinci. L’autore del furto sono stato proprio io!
La mattina del 21 agosto del 1911, uscii dal Louvre, la mia sede di lavoro, e salii sul primo bus per tornare a casa dopo aver rubato la tela, che avevo nascosto sotto la giacca.
Dopo misi l’Opera in un ripostiglio e me ne andai in cantiere. Arrivai con 2 ore di ritardo e mi scusai con il padrone. Passarono gli anni e il 29 novembre 1913 io cercai di intraprendere una trattativa per vendere il Quadro al mercante d’arte fiorentino Alfredo Geri. Mi presentai a lui con il nome di Leonard. Inizialmente Geri mi prese per uno squilibrato, ma poi ci ripensò chiedendomi di portargli il Quadro per autenticarlo. Io non volli muovermi da Parigi, ma la sera del mercoledì 10 dicembre mi presentai in Italia nella sua bottega. Poi prendemmo accordi con il direttore della Galleria degli Uffizi, Giovanni Poggi. Insieme a lui dovevamo autenticare il Quadro. L’opera possedeva il timbro del Louvre e il numero d’ordine con cui era stata registrata. I due non ebbero alcun dubbio: era originale! Ma con la scusa di dover autenticare ulteriormente il Quadro, chiamarono la Polizia, che il giorno seguente fece irruzione nell’albergo Tripolitania, per arrestarmi. Venni ammanettato e mi condussero nel carcere di Lurate. Rimasi solo pochi mesi in carcere. A mia discolpa posso solo dire che, in fondo, volevo riportare in Italia un quadro che Leonardo aveva proprio dipinto nel Bel Paese.
Andre, Carola, Francesco P., Francesco S.