INTERVISTATORE: Salve, Messer Dante. Mi trovo davanti alla sua casa in via Santa Margherita a Firenze. Vorrei porle alcune domande che mi incuriosiscono, anche se, di lei Sommo poeta è stato detto moltissimo. Infatti, è considerato il padre della lingua italiana e la sua opera è sicuramente uno dei capolavori della letteratura mondiale. Aveva proprio ragione Ser Giovanni Boccaccio a definire “DIVINA” quella che lei chiamò commedia. Una curiosità. Perché lei si definì Fiorentino di nascita ma non di costumi?
DANTE: Perché Firenze mi ha dato la nascita, ma disprezzo la corruzione in cui è caduta la mia città.
INTERVISTATORE: Quali le cause?
DANTE: Le guerre interne tra Guelfi e Ghibellini, l’avidità di potere e lo smarrimento dei veri valori.
INTERVISTATORE: Ho trovato molto interessante l’allegoria dei 3 regni (INFERNO, PURGATORIO E PARADISO) che lei immagina di attraversare per giungere alla purificazione. Ritengo bellissima la sua scelta di Beatrice come figura guida nel suo viaggio. L’ha amata veramente così tanto?
DANTE: Sì, l’ho considerata un angelo già quando l’ho incontrata che aveva appena 9 anni.
INTERVISTATORE: So che mi appassionerò alla lettura delle sue terzine e le porgo i miei più cari saluti.
Testo di Carlotta, immagine a cura di Anna, Giovanni, Marco, Sara e Salvatore, classe 2 C