di Francesco Capoccia-
Era il mese di Febbraio del 2022 quando nella mia scuola si tennero le elezioni per il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze. Sono un ragazzo abbastanza spigliato e, dietro suggerimento di alcune insegnanti, decisi di presentare la mia candidatura: prima nella classe, che mi vide vincitore per un solo voto rispetto ad un altro mio compagno e successivamente nella scuola. Approntai, con grande entusiasmo e con l’aiuto della mia classe, un programma e lo presentai su un cartellone “movimentato”, una sorta di grande lapbook di grande effetto comunicativo, che evidentemente sortì l’effetto desiderato. Arrivai secondo, con poco scarto dalla vincitrice, e diventai un consigliere comunale. Quando la mia professoressa me lo comunicò, non credevo alle mie orecchie, non immaginavo che mi avrebbero votato; in fondo ero in quella scuola da pochi mesi, non mi conoscevano in molti; invece avevo colpito nel segno, avevo toccato i tasti giusti, ero felicissimo e fiero del risultato raggiunto. Mi sentivo gratificato e questo mi dava sicurezza e fiducia. I miei genitori erano contentissimi per me, ma mi avvisarono immediatamente che avrei avuto delle responsabilità e che avrei dovuto cercare in tutti i modi di non deludere i miei “elettori”. Non vedevo l’ora di andare a scuola per comunicarlo a tutti i miei compagni e vedere la loro reazione. Da quel momento presero il via molte iniziative, il Sindaco del CCRR ed io abbiamo presenziato per rappresentare i Ragazzi e le Ragazze durante le manifestazioni istituzionali (abbiamo scoperto che sono tantissime). Grazie a questa esperienza, altamente formativa, ho imparato a parlare in presenza di tanti adulti. Ma non solo: mi rimarrà per sempre il ricordo dell’appoggio che ho avuto dai miei compagni che mi hanno aiutato a vincere le elezioni. Sin dall’inizio non si sono mai tirati indietro. Non ce l’avrei mai fatta senza di loro. In quest’occasione ho capito quanto sia importante il lavoro di squadra per andare avanti.