//IL DISCO IN VINILE RITORNA DI MODA IN ITALIA

IL DISCO IN VINILE RITORNA DI MODA IN ITALIA

di | 2024-01-27T17:17:18+01:00 27-1-2024 17:17|Alboscuole|0 Commenti
Di Vittoria Russo 3A – Negli ultimi anni, accertato da un rapporto Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana), la vendita del disco in vinile, in Italia e nel Mondo, è esplosa; facendo registrare un vero e proprio ritorno di fiamma di questo supporto vintage. In un epoca nella quale la musica corre sulle piattaforme on-line e le vendite dei cd sono crollate, sorprende come un vecchio supporto, mandato in pensione per i costi alti di produzione, per la sua fragilità e il suo ingombro e per la qualità sonora non sempre di altissimo livello, sia ritornato alla ribalta. Tanto, che anche i musicisti figli di quella generazione cresciuta senza il giradischi in casa, tendono a produrre la loro musica su vinile. Tra le ragioni alla base del ritorno al vinile, certamente la bellezza del packaging. Quelle copertine che hanno segnato un’epoca diventando vere e proprie icone. Disegni e foto affidate alla creatività di grandissimi artisti: uno su tutti Andy Warhol che firmò nel 1967 la copertina del disco d’esordio della rock band Velvet Underground. E ancora, il suono. Certo non ha la purezza di quello in digitale, ma la magia del suono di un disco in vinile è tutta nella sua pastosità che rende il suono rotondo, in quelle sbavature, che poi sono i crepitii della puntina sui solchi, che restituiscono una magia unica all’ascoltatore. Ma cosa è un disco in vinili? Il disco in vinile è un supporto per la memorizzazione e la riproduzione analogica di segnali sonori. Dopo la Seconda Guerra Mondiale i dischi iniziarono a essere prodotti in vinile. Il primo disco in vinile fu messo sul mercato nel 1948 dalla Columbia Records. Il disco in vinile era dotato di un solco meno spesso e meno profondo e ruotava più lentamente, favorendo una registrazione più lunga, fino a mezz’ora a facciata nei 33 giri. Nacque così il “Long Playing”, ovvero l’LP, un supporto leggero, facilmente riproducibile e collezionabile che ebbe subito molto successo. Il primo LP disponibile nei negozi fu il “Concerto per violino in mi minore” di Mendelssohn. Nel 1949 la RCA Records lanciò il primo 45 giri da 7 pollici di diametro e ben presto anche questo formato si diffuse in tutto il mondo. Gli anni Cinquanta e Sessanta sono stati i più importanti del disco in vinile: tutte le più grandi band del mondo e i più grandi artisti devono molto a questo supporto che ha consentito al grande pubblico di acquistare la loro musica e ascoltarla ovunque con un giradischi. Oggi abbiamo la musica digitale, eppure ci sono ancora tanti appassionati che preferiscono i vecchi supporti alle nuove tecnologie. Dalla seconda metà degli anni duemila si è assistito a un vero e proprio revival del vinile: inizialmente i dischi sono tornati nei negozi come un prodotto dedicato ai collezionisti. In seguito, invece, si è verificato un passaggio inverso da cd a vinile: nel 2021 il disco in vinile è tornato a essere il supporto musicale più venduto dopo tanti anni e ancora adesso è molto richiesto. Secondo la Recording Industry Association of America, nel 2022 sono stati venduti circa 41 milioni di album in vinile, rispetto a circa 33 milioni di CD: non accadeva dal 1987. Questa tendenza fiorente di mercato, nonostante il periodo di pandemia è dovuto soprattutto al mercato dell’e-commerce dove è possibile trovare una vasta e differenziata offerta di vinili. Inoltre, nell’ultimo periodo un fattore determinante di questa crescita è stato la riedizione di album storici ad esempio: “The Dark Side Of The Moon”(Pink Floyd) , “Thriller”(Michael Jackson) , “The Joshua Tree”(U2).            

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