//LA TERRIBILE STORIA DEL BINARIO 21

LA TERRIBILE STORIA DEL BINARIO 21

di | 2024-01-27T07:37:00+01:00 27-1-2024 7:37|Alboscuole|0 Commenti
di Giovanni Malvestio, Classe 2^ A. –  Cari lettori e lettrici del Foscarini News, si avvicina la Giornata della Memoria e inevitabilmente viene da pensare agli ebrei morti nei campi di concentramento. Tra il 1943 e il 1945 dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano partirono 23 treni diretti ad Auschwitz e ad altri campi di concentramento. Oggi questo binario ospita il memoriale della Shoah: termine ebraico, tradotto letteralmente: “tempesta devastante”, con il quale si indica lo sterminio del popolo ebraico durante la Seconda Guerra Mondiale. Per raggiungere il binario 21 usciti dalla Stazione Centrale ci si dirige verso Piazza Duca d’Aosta e si gira in Via Ferrante Aporti dove dopo qualche metro troviamo l’ingresso del memoriale. La Stazione Centrale di Milano, grande edificio in stile neoclassico, liberty e fascista, progettata dall’architetto Ulisse Stacchini, ha la particolarità di essere sviluppata su due piani, un pian terreno e un primo piano, da cui partono e arrivano i treni. Il binario 21 si trova invece a pian terreno: era un piano nascosto usato come una stazione destinata allo scarico e carico della posta e del bestiame. Proprio qui, con un montacarichi,  i nazifascisti caricavano con brutalità gli ebrei sui vagoni, straripanti di gente, che poi risalivano sui binari del primo piano e una volta agganciati alla locomotiva partivano per i campi di concentramento. Questi treni vennero soprannominati “treni fantasma” perché la risalita dei vagoni avveniva lontano dalla Stazione Centrale e in più a lungo il nazismo ha negato l’esistenza di tali violenze e dei Campi di Sterminio. C’è, inoltre, da sottolineare che in generale c’ era anche un problema di indifferenza perché i non ebrei preferivano non vedere e non intervenire per non pagarne le conseguenze. Proprio all’ entrata del memoriale è presente una gigantesca scritta “INDIFFERENZA” scolpita nel cemento, la parola che più ha fatto soffrire gli ebrei. Quest’ala della stazione, nata per lo smistamento della posta e diventata punto di smistamento per un viaggio verso la morte, era “invisibile” allora ma lo è anche un po’ adesso, così, per tale motivo, è stato recentemente collocato un totem nella Stazione Centrale il quale indica questo pezzo della stazione nascosto ai più. Per via della segretezza con cui venivano condotte le operazioni non è stato possibile ricostruire il numero esatto o quanto meno prossimo di deportarti partiti dal binario 21 ma sappiamo che il viaggio più cospicuo fu quello che da lì partì il 30 gennaio 1944: ben 605 cittadini ebrei italiani, di cui 477 sterminati nelle camere a gas appena raggiunsero Auschwitz e gli atri 128 vennero condotti nel campo di concentramento, di questi sopravvissero 14 uomini e 8 donne tra le quali c’era Liliana Segre, antifascista e politica italiana, testimone attiva della Shoah, nominata il 19 gennaio 2018 senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il binario 21 ospita un muro con delle targhe sulle quali sono riportati i nomi di tutte le persone partite per i campi: non solo ebrei ma anche dissidenti politici e omosessuali. Alcuni nomi sono evidenziati: sono quelli delle persone che sono riusciti a tornale dai campi, soltanto 27. Inoltre, sul binario ci sono 4 carri merci che si possono visitare dove venivano stipate fino a 80 persone ciascuno. I deportati nei 7 giorni di viaggio cercavano di aprire delle fessure nelle pareti dei carri per respirare e in più non avevano a disposizione né cibo né acqua né bagni né letti, infatti molti non arrivavano vivi. Sulla banchina del binario 21 sono state poste 23 targhe, una per ogni treno partito, che riportano data e destinazione di ciascun treno. TUTTO QUESTO PER NON DIMENTICARE!