di Alice De Santis, classe 2^I – Joanne Rowling, nota con lo pseudonimo J.K. Rowling, è la “mamma letteraria” del mago più famoso del mondo: Harry Potter. La sua vita sembra quasi un racconto fantastico. Benché adesso sia ricca e famosa, la sua vita non è stata per nulla facile.
Appena laureata in Francese e Lettere Classiche, si trasferì a Londra per lavoro.
La prima storia di Harry Potter nacque durante un viaggio in treno e la Rowling continuò a lavorarci per altri cinque anni.
Nel frattempo si trasferì in Portogallo per insegnare inglese. Si sposò nel 1992 e nel 1993 ebbe una bambina, Jessica. Il matrimonio però non fu felice e, poco dopo il divorzio, fuggì con sua figlia a Edimburgo dove viveva la sorella.
Iniziò per lei un periodo molto cupo, segnato da una forte depressione e da una situazione finanziaria disastrosa: era senza lavoro e doveva pagare l’affitto del suo appartamento con gli assegni di disoccupazione. Praticamente viveva assieme alla figlia completamente di sussidi statali.
Nel 1995 terminò il manoscritto di Harry Potter e la pietra filosofale. Christopher Little, suo agente, propose il testo a dodici differenti case editrici, ma tutte rifiutarono di pubblicare il romanzo perché “decisamente troppo lungo”
Finalmente una casa editrice allora non molto conosciuta, la Bloomsbury, accettò il manoscritto che fu pubblicato nel giugno del 1997. L’editore preferiva che non si capisse se l’autore fosse un uomo o una donna, così Joanne scelse di usare lo preudonimo J.K. pensando alla K di Kathleen che era in nome della sua nonna paterna.
Il successo di Harry Potter e la pietra filosofale superò di gran lunga le più rosee aspettative e al primo romanzo seguì l’intera saga.
Oggi, per il suo prezioso contributo alla letteratura, la scrittrice ha ricevuto numerosi premi e onorificenze. Attraverso Volant, l’ente di beneficenza da lei creato, sostiene molte cause umanitarie ed è la fondatrice di Lumos, un’organizzazione benefica dedicata ai bambini.
Sicuramente la Rowling è una persona di gran coraggio e determinazione. La sua storia ci induce a riflettere e va riletta ogni volta che sentiamo di non avere più alcuna chance nella vita. Un esempio di come, a volte, gli stati d’animo estremi producono idee e arte.