Nella giornata del 18 Novembre 2023 le terze medie dell’I.C. Giovanni Calò si sono recate in piazza Marconi per celebrare la giornata “Zero vittime sulla strada” in modo diverso dal solito. Infatti, grazie all’iniziativa del Rotary Club di Ginosa-Laterza, la Polizia Stradale è venuta a spiegarci come bisogna affrontare il problema dei pericoli sulle strade. Abbiamo iniziato incontrando un poliziotto che ha iniziato a spiegarci i principali motivi per cui accade un incidente. Dapprima ci ha mostrato un etilometro e, successivamente, ci ha chiarito che quello era uno strumento per verificare la quantità di alcol assunta dal soggetto fermato per strada. Ed è proprio questa la causa della maggior parte degli incidenti: l’eccesso di alcol assunto che, insieme all’utilizzo di sostanze stupefacenti, può provocare nausea, grande confusione, perdita di equilibrio, euforia, riduzione della visione laterale e perdita dei freni inibitori. Subito dopo ci ha mostrato com’è strutturata un’auto della polizia, il funzionamento delle sirene e altri oggetti portati dalla polizia stradale. Dopo questa breve spiegazione ci siamo recati vicino ad un altro poliziotto, il quale ci ha spiegato altre cause per cui avvengono incidenti stradali. Ci ha parlato, per esempio, del mancato utilizzo della cintura di sicurezza, un accessorio importantissimo che serve sempre che, però, noi spesso dimentichiamo di indossare e -a volte- il mancato utilizzo ha portato alcune persone alla fine della loro vita. Inoltre ci ha spiegato anche che il nostro peso, se siamo coinvolti in un incidente, si decuplica e, perciò, se non indossiamo la cintura e a causa dell’incidente siamo proiettati nella parte anteriore dell’abitacolo, arriveremo addosso alla persona o al parabrezza con il nostro peso decuplicato. Subito dopo ci ha raccontato una storia di un gruppo di cinque ragazze che erano uscite una sera e una di loro voleva comprarsi un semplice sacchetto di caramelle. Si incamminarono ed erano sul punto di attraversare la strada, iniziarono ad attraversarla con calma chiacchierando e usando -purtroppo- il telefono insieme alle cuffie. Le due ragazze che erano avanti si accorsero che stava sfrecciando una macchina e capirono che non si sarebbe fermata, così alzarono il passo arrivando sul marciapiede, si misero ad urlare per avvisare le altre ragazze. Due di loro fecero marcia indietro e tornarono sul marciapiede, ne mancava solo una, la ragazza con le cuffie; continuarono ad urlare, ma tutto fu inutile, la macchina non si fermò e lei fu investita in pieno facendo un volo di venticinque metri. La ragazza non è morta, ma è rimasta paralizzata a vita. Dopo aver ascoltato questa toccante testimonianza ci siamo accomodati finalmente nel tanto famigerato pullman azzurro dove ci aspettavano altri due poliziotti. Per circa venti minuti abbiamo visionato alcuni filmati sulla ricostruzione di incidenti realmente accaduti e siamo stati invitati a comprenderne la dinamica. Al termine questa esperienza si è conclusa e siamo tornati a casa arricchiti da una lezione diversa ed inusuale ma senz’altro utile per noi adolescenti.
Alessandro Pirrazzo
classe III C
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