//Il “Big Five Questionnaire”, il test della personalità più accurato per abbozzare un’idea accademica della propria personalità. Di Barbara Piras 3DB (Spagnolo)

Il “Big Five Questionnaire”, il test della personalità più accurato per abbozzare un’idea accademica della propria personalità. Di Barbara Piras 3DB (Spagnolo)

di | 2023-10-22T15:56:12+02:00 22-10-2023 15:56|Alboscuole|0 Commenti
La teoria dei Big Five, di Robert R. McCrae e Paul T. Costa, è una tassonomia dei tratti di personalità. Fu studiata a partire dagli anni ’80, specialmente in America e nel Regno Unito. Durante I primi anni ‘90, i docenti incaricati di proseguire lo studio individuarono 5 grandi fattori (da qui “big five”) che, a grandi linee, furono in grado di raggruppare le principali macro-caratteristiche della psiche umana.
  1. Coscienziosità;
  2. Gradevolezza;
  3. Nevroticismo;
  4. Apertura all’esperienza;
  5. Estroversione.
Come conseguenza dell’analisi di tali argomenti di studio, sono nati dei campi semantici che aiutano il lettore o paziente ad inquadrare meglio la sua “diagnosi”. Per esempio, l’estroversione è solitamente associata a significati come la socievolezza. Naturalmente tali collegamenti non dipingono un quadro generale ma prendono in considerazione il rapporto di minoranza e maggioranza di un fattore rispetto alla popolazione che ne è portatrice. Il modello iniziale del “Big Five” fu studiato ed analizzato da Ernest Tupes e Raymond Christal nel 1958. L’argomento però non fu sede di dibattito fino a vent’anni dopo, nel 1980.  Nel 1990, JM Digman avanzò il suo modello a cinque fattori che fu accettato di buon grado dalla comunità scientifica e poi portato avanti da un secondo nome, ovvero quello di Lewis Goldberg. Ma in cosa consistono le cinque “etichette” summenzionate? L’apertura all’esperienza è un apprezzamento generale per l’arte, l’emozione, l’avventura, le idee insolite, l’immaginazione, la curiosità e la varietà di esperienze. Le persone aperte all’esperienza sono intellettualmente curiose, aperte alle emozioni, sensibili alla bellezza e disposte a provare cose nuove. Tendono ad essere, rispetto alle persone chiuse, più creative e più consapevoli dei propri sentimenti. È anche più probabile che abbiano convinzioni non convenzionali. Le persone aperte possono essere percepite come imprevedibili o prive di concentrazione e con maggiori probabilità di impegnarsi in comportamenti a rischio o nell’assunzione di droghe. La coscienziosità è la maggiore predisposizione all’autodisciplina. Si mostra spesso come una particolare bravura ad incanalare le emozioni verso se stessi e verso gli altri. Spesso può essere la preferenza di un comportamento calcolato invece che spontaneo. Un livello alto di coscienziosità piò apparire come ostinazione e concentrazione. Solitamente, com’è ovvio che sia, il tasso di coscienziosità aumenta nei giovani ma diminuisce con l’avanzare dell’età. L’ estroversione è caratterizzata dalla voglia di ottenere e creare energia ricorrendo ai mezzi esterni. Spesso gli estroversi appaiono energici e molto orientati all’azione. Generalmente, in un gruppo di persone ristretto, riscuotono abbastanza popolarità. La piacevolezza è la preoccupazione generale per l’armonia sociale. Le persone gradevoli apprezzano l’andare d’accordo con gli altri. Sono generalmente premurose, gentili, generose, fiduciose, disponibili e disposte a condividere i propri interessi con gli altri. Le persone gradevoli hanno anche una visione ottimistica della natura umana. Poiché la piacevolezza è un tratto sociale, la ricerca ha dimostrato che quella di un individuo è correlata positivamente alla qualità delle relazioni con i membri del proprio ambiente circostante. Il nevroticismo è la tendenza a provare forti emozioni negative, come rabbia, ansia o depressione.   A volte viene chiamato instabilità emotiva.  Le reazioni emotive negative tendono a persistere per periodi di tempo insolitamente lunghi, il che significa che le persone che ne soffrono sono spesso di cattivo umore. Ad esempio, il nevroticismo è collegato al pessimismo nei confronti del lavoro, alla certezza che il lavoro ostacoli le relazioni personali e a livelli più elevati di ansia derivanti dai fattori stressanti. Ma il test, in cosa consiste? Esso si articola in una serie di domande le cui opzioni di risposta vanno dall’1 al 5 e rispettivamente sono
  1. Totalmente inaccurate.
  2. Mediamente inaccurate.
  3. Neutrale.
  4. Abbastanza accurate.
  5. Totalmente accurato.
Alla fine del documento ci sarà una piccola legenda che indicherà la prevalenza di alcuni tratti della personalità, naturalmente basati sulle risposte prima fornite.