di Michelangelo Suma, Classe 5^ AE. – L’ex allenatore di Roma e Brescia Carlo Mazzone è morto. Si è spento a 86 anni il 19 agosto 2023 nella sua casa ad Ascoli Piceno. La causa del decesso non è stata resa nota dalla famiglia, ma probabilmente si trattava di una malattia, contro cui Mazzone stava lottando da tempo. In occasione dei funerali, svoltisi il 21 agosto 2023, il Sindaco della Città di Ascoli Piceno ha dichiarato il lutto cittadino e in più, durante la prima giornata di Serie A, si è osservato un minuto di silenzio in tutti i campi in suo onore. Anche l’allenatore del Manchester City Pep Guardiola, ex giocatore di Mazzone, ha omaggiato il suo vecchio allenatore , nonché a detta sua, in una conferenza stampa, anche mentore. Riassumere la lunga carriera di un grande allenatore del calcio come Mazzone non è facile; dopo una modesta carriera da calciatore, il suo primo incarico fu quello di allenatore dell’Ascoli, con cui raggiunse la promozione in Serie A nel 1974 e una storica salvezza nel campionato 1974/75. Farà poi ritorno all’Ascoli nel 1981 e vi rimarrà fino ad ottobre 1984, dopo aver allenato con buoni risultati in Serie A: Fiorentina e Catanzaro. Fra gli anni ’80 e ’90 sarà l’allenatore di Lecce, Pescara, Cagliari, Roma, Napoli, Bologna e Perugia, anche se forse l’esperienza più memorabile della sua carriera, sarà quella con il Brescia, non solo per aver lanciato talenti come Pirlo e Toni e per aver rilanciato campioni come Pep Guardiola e Roberto Baggio, ma soprattutto per la sua corsa sotto la curva dell’Atalanta, datata 30 settembre 2001, in occasione del pareggio per 3 a 3 fra il suo Brescia e la squadra bergamasca allo Stadio ‘Mario Rigamonti’ di Brescia. La curva ospite in quell’incontro calcistico gli aveva rivolto dei pesantissimi insulti e quella corsa fu una vera e propria liberazione. Con le Rondinelle farà 3 stagioni, condite anche da una qualificazione in Coppa Uefa. Concluse poi la sua carriera nel 2006 sulla panchina del Livorno. Si è spento quindi un monumento del nostro calcio, un allenatore, ma prima di tutto una grande persona, che ha saputo emozionare i suoi tifosi con il suo carattere e la sua simpatia, nonché con le sue grandi capacità tecniche e umane messe a disposizione di molte squadre nei nostri campionati di calcio.