Favola n.2 tratta dalla raccolta “Favole per raccontare la scienza”, dal laboratorio di scrittura creativa di Lia Maino.
LA FARFALLA: Un tranquillo giorno di primavera in via Brucomela, sul balcone della nonna Amanda, una famiglia di bruchi gustava grandi foglie di cavolo.
La nonna Amanda con il suo retino catturò il più piccolo della famiglia chiamato Ottavio.
Ottavio: “ Nonnina, perché mi hai catturato?”
Nonnina: “Brutti mascalzoni, voi state rovinando le mie grandi foglie di cavolo!”
La nonna Amanda per vendicarsi decise di rinchiuderlo in un barattolo di vetro. Dopo un paio di giorni, la nonna Amanda si accorse che nel barattolo non c’era più il bruco ma una bellissima farfalla.
Le sue ali erano di colore azzurro con piccole venature nere, aveva lunghe zampe e corpo piccolo, le sue ali erano molli e accartocciate e i suoi occhi erano posti sui lati del corpo.
Nonnina: “Dove è andato quel piccolo bruco? E come mai ora c’è questa bellissima farfalla ?”
Farfalla: “Sono io nonnina, Ottavio! Non mi riconosci? Mi sono trasformato in crisalide e sono diventato una farfalla!”
Nonnina: “Oh scusa non sapevo, mi dispiace e ora ho capito che ogni essere vivente deve essere libero e non deve essere rinchiuso. Ora vola piccola farfalla e vai della tua famiglia.”
E così la farfalla visse per sempre felice e contenta.
di Chiara Paradiso, Elena Lombardi, Sofia Lombardi, 1^C della scuola Vaccina