Caro papà, purtroppo ti vedo poche volte perché lavori tanto, ma proprio per questo ti voglio bene. Sai, mi piace molto il tuo spirito “avventuriero”, che ogni domenica vuoi andare da qualche parte. Avremmo fatto più di dieci viaggi dall’inizio dell’anno! Mi ricordo che l’anno scorso siamo andati a Ercolano, è stata un’esperienza meravigliosa, quando lo stesso giorno siamo andati al ristorante e abbiamo preso io una pizza e tu un calzone e io ho assaggiato il tuo cibo e tu il mio. Mi ricordo quando abbiamo giocato a carte e tu hai vinto 11 a 8 e mi sono arrabbiata. Oppure l’estate quando andiamo in moto senza giacca e sento il vento tra i capelli, mentre ti abbraccio. La sera, quando torni, ti siedi a tavola e mangi ma si vede che sei stanco. Papà, spero di trascorrere più tempo con te per fare ancora tante altre avventure (sempre se mamma non ci “intralci”!)
So di avertelo detto già alcune volte: “ti voglio bene”
Poesia
Il mio tempo con te papà.
Il mio tempo con te, papà, si chiama viaggio,
quando viaggiamo insieme
nella macchina ascoltando delle canzoni.
Si chiama solitudine,
quando vai a lavorare
e non ti vedo tutto il giorno.
Si chiama gioco,
quando insieme giochiamo
e mi arrabbio perché tu vinci.
Si chiama affetto
quando insieme ridiamo,
andiamo d’accordo
e ci abbracciamo.
Si chiama comprensione
quando diciamo la nostra opinione
e se non siamo d’accordo discutiamo.
Si chiama immensità
perché voglio stare con te, papà
all’infinito.
(di Victoria Colonnese, classe V A “G. Albini”)
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