//UNA SCUOLA SENZA VOTI? LA VOCE DEGLI STUDENTI

UNA SCUOLA SENZA VOTI? LA VOCE DEGLI STUDENTI

di | 2023-01-17T11:52:44+01:00 17-1-2023 11:51|Alboscuole|0 Commenti
  Alcune settimane fa sui giornali la scuola è stato oggetto di un interessante dibattito sul tradizionale modo di valutare i ragazzi e, cioè, se sia ancora valido misurare la loro preparazione attraverso i voti o se sia più utile farne a meno.
Attualmente in Italia sono poche le scuole che dispongono di sistemi di valutazione senza voti. Il liceo Morgagni di Roma, sette anni fa, aveva avviato una sperimentazione in una classe e successivamente estesa ad un’intera sezione., in cui agli studenti non venivano assegnate valutazioni numeriche a interrogazioni e verifiche. E si è scoperto che i risultati sono stati positivi. Ma una tale “rivoluzione” sarebbe possibile estenderla a tutte le scuole e, quindi, anche alla nostra?
Riuscite ad immaginare una scuola senza voti, dove i vostri prof vi valutano per quel che siete complessivamente e non per il rendimento della singola interrogazione o del compito? Ecco le risposte dopo aver  condotto una piccola indagine tra i ragazzi della nostra scuola.
 Luisa Pezone (3^B TUR): Io penso che una scuola senza voti sia un’ottima iniziativa che ci permette di affrontare le interrogazioni in modo più agevolato, non solo per noi studenti ma anche per i professori dato che a volte tendono ad avere difficoltà nel valutare un alunno.
Francesca D’Orazio (3^C AFM): Io credo che la scuola senza voti non sia tanto una cattiva idea. Con questo metodo, senza concentrarsi sul voto come unico obiettivo, noi studenti possiamo focalizzarci sull’apprendimento, sulla collaborazione, sulle passioni e sviluppare la nostra autonomia.
Luca Improta ( 3^D AFM): Personalmente, sono favorevole all’idea di una scuola senza voti, in quanto molti studenti non studiano per apprendere, ma solo per raggiungere la sufficienza o il voto desiderato. Inoltre, gli alunni si identificano con quel voto, scatenando competizione tra compagni. Piuttosto, dovrebbe nascere collaborazione e sostegno reciproco.
Letizia Tagliafierro (4^ C AFM): Penso che una scuola senza voti sarebbe una scuola uguale a quella con i voti ma l’unica cosa che cambierebbe è che i docenti non cercherebbero di dare un giudizio o di far spaventare un alunno attraverso un semplice voto. Ogni studente è come se studiasse di più per la paura di un brutto voto che per una cultura personale. Anche quando ci viene consegnato un compito si tende sempre a vedere prima il numero e poi i propri errori , ed è triste il fatto che abbiamo ridotto la nostra persona e la nostra  intelligenza a un voto. Molte volte alcuni docenti hanno fatto si che un ragazzo pensi più al giudizio del voto che a studiare per acculturarsi. Un ragazzo, invece,  si incoraggia quando gli si dà un giudizio per far si che migliori il proprio metodo di studio. “Una scuola senza voti “ sarebbe un metodo efficace per lo studio in modo che gli studenti si possano sentire più liberi e non avere timore di prendere un voto negativo.
Eugenia Jumbei (4^ C AFM): Secondo me sarebbe bello una scuola senza voti perché i ragazzi quando vanno a scuola e i prof interrogano molte volte si sentono in difficoltà perché i prof mettono i voti e creano un senso di ansia addosso ai ragazzi.  Anche io posso dire di sentirmi ansiosa quando vado alla cattedra per un’interrogazione e può capitare di sbagliare o di non ricordarsi le cose quindi i prof mettono un voto negativo. Per questa ragione la scuola senza voti sarebbe fantastica cosi possiamo imparare di più e andare a scuola senza paure.  Il voto, infatti, non solo spesso si traduce nell’unico obiettivo degli alunni, che non studiano per apprendere ma solo per strappare una sufficienza o raggiungere il voto desiderato  da loro e, soprattutto, dai genitori – ma in molti casi si trasforma in un elemento in cui i ragazzi e le ragazze si identificano. “Prendo 4, quindi valgo 4” . Ciò ci porta spesso a ritenere che sia questo il nostro valore e che non vi sia alcuna possibilità di riuscire nella vita sociale.
Maria Dolores Montuori (4^D AFM): Personalmente, sono dell’idea che avere una scuola senza voti sia la scelta migliore (Adottando, ovviamente, un metodo di valutazione diverso). Ritengo che ridurre un alunno o un’alunna ad un voto non sia giusto nei suoi confronti.
Jiada Barretta (5^A RIM): Personalmente, ritengo che una scuola senza voti sia la cosa migliore. Questo perché i professori si basano solo sui voti, e non sulle vere abilità dell’alunno. In quanto non tutti hanno le stesse capacità.
Dal mio personale punto di vista, sono dell’idea che una scuola senza voti sia un’ottima iniziativa. In quanto, nella maggior parte delle occasioni, gli alunni vengono catalogati come numeri e non vengono evidenziate le loro vere capacità.

CHIARA SCHIAVONE (3^D AFM)