di Nicola Pellizzon ex Classe 3^ A. – Cari lettori del nostro Giornalino Scolastico “Foscarini News” e della Rubrica dedicata al mondo degli animali così, questa volta, dedico l’articolo ad un cane che mi sta molto a cuore perché oltre ad essere molto docile e facilmente addestrabile è anche utile all’uomo per la gastronomia. Mi sto riferendo al famoso Lagotto Romagnolo. Questo cane se addestrato bene può cercare i tartufi che sono molto rari e proprio per questo il loro costo si aggira intorno ai 460,00 € al kg. È l’unica razza riconosciuta dalla FCI per la cerca del tartufo infatti gli è stato dato l’appellativo di “Re del tartufo”. E’ impiegato anche come cane da compagnia perché è molto affettuoso e si lega moltissimo alla famiglia e, in più le sue caratteristiche comportamentali, viene utilizzato nella pet-teraphy. Ci sono delle sue tracce che sono molto lontane, infatti, durante il Medio Evo veniva usato nella caccia per prendere gli uccelli caduti in acqua dopo essere stati colpiti dai cacciatori. Da qui l’origine del suo nome “Càn Lagòt” che in romagnolo significa “cane da acqua”. E’ di piccola-media taglia. Ha l’aspetto di un barboncino con il pelo riccio dal colore roano e bianco o bianco e basta. In media vive più o meno 15-17 anni. La sua altezza varia da 43 a 49 cm al garrese è può pesare dai 13 ai 16 kg. Le femmine sono leggermente più piccole. Il suo pelo è anallergico e non perde il pelo come gli altri cani. Come temperamento è molto fedele ed amorevole, è sobrio, intelligente e attaccato al proprietario. Non è adatto alle persone nervose o che abbiano dei modi bruschi. In tempi passati era presente nel territorio romagnolo e nella zone paludose della pianura padana. Oggi ci sono allevamenti di questa razza in tutta Italia e all’estero