Il 25 novembre non è un giorno qualsiasi, come tutti gli altri, infatti rappresenta una delle motivazioni più importanti per essere ricordato: ” la violenza sulle donne “; questo tipo di violenza, che può essere sia fisica che psicologica, riguarda percosse, ricatti economici, limitazione della libertà e atti persecutori. Questo fenomeno colpisce talmente tanto le donne da farle cadere in stati psicologici negativi, fino a portarle addirittura al suicidio. Riguardo questa giornata, noi della III A, insieme alla classe III B, siamo stati invitati al centro polivalente di Cataldo, presso Mongrassano, per partecipare ad una manifestazione organizzata dagli Amici di Vale, un’associazione no profit che si propone di perseguire finalità di carattere sociale e di promuovere campagne di prevenzione a sostegno delle fasce più deboli. I bravi relatori si sono occupati nei minimi dettagli di farci capire quello che è il vero significato di questa ricorrenza che fu istituita nel 1999 negli Stati Uniti d’America, dopo l’omicidio di due sorelle. Siamo stati coinvolti in prima persona perché avevamo preparato dei pensieri per esprimere a parole nostre ciò che noi attribuiamo alla violenza di genere. I punti della conferenza per noi alunni sono stati davvero fondamentali soprattutto perché durante la discussione è stata presente una rappresentanza dell’Arma dei carabinieri, i quali ci sono stati di grande aiuto nell’argomentazione. Hanno chiarito le informazioni più specifiche raccontandoci storie che purtroppo fanno parte della realtà. Le mie riflessioni personali sono molto profonde in quanto credo che le donne non debbano essere maltrattate, ma devono essere invece rispettate e amate e meritano degli uomini veri al proprio fianco, che le sappiano amare per quello che sono, nonostante i difetti che sicuramente abbiamo. Io da piccola donna mi ritrovo a pensare che abbiamo il diritto di sentirci libere e di esprimere come più vogliamo la nostra femminilità, senza trascurare mai, né sminuire, il ruolo prezioso che occupiamo nella famiglia e nella società.
Chiara Martinez Classe III A, Scuola secondaria di I° Mongrassano (CS)
Articolo curato dalla professoressa Rosalba Granieri
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