Il Natale è una delle feste più amate e sentite da adulti e bambini di tutto il mondo. Luci, feste e profumi invadono l’atmosfera e conquistano tutti. Questa ricorrenza viene festeggiata in gran parte del mondo il 25 dicembre e ricorda la nascita di Gesù Cristo. Pur avendo origini religiose, nei tempi moderni è diventata una festa sempre più laica e sempre più commerciale, caratterizzata da allegria e festosi ritrovi di famiglia. Una delle figure più popolari del Natale è Babbo Natale, il panciuto omone dalla barba bianca che usa una slitta trainata da renne per portare i regali ai bambini buoni di tutto il mondo. Questo personaggio è ispirato a San Nicola. La rappresentazione di Babbo Natale si diffuse grazie all’illustratore Thomas Nast, che lo disegnò nelle fiabe popolari europee facendolo diventare famoso in tutto il mondo. Non in tutti Paesi il Natale viene festeggiato allo stesso modo. Da noi in Italia è una delle feste più importanti ed amate, soprattutto dai bambini. Si scrive la letterina a Babbo Natale, si decora l’albero e si visitano i mercatini di Natale. Le festività natalizie iniziano l’8 dicembre, con la festa dell’Immacolata, giorno in cui tradizionalmente viene fatto l’albero di Natale e si conclude il 6 gennaio dell’anno successivo, con l’Epifania. Il Natale in Italia ha delle diverse tradizioni in base alla regione. Al sud la cena della vigilia è particolarmente importante, mentre al nord il vero momento di festa è il 25, dove si consumano cibi classici come il panettone a Milano, il pandoro a Verona, gli struffoli a Napoli, il torrone a Cremona, Benevento, Asti e Tonara, piccolo paese della Barbagia, in Sardegna. A Roma, come forma di intrattenimento, non possono mancare gli zampognari. È comunque tradizione, in Italia, trascorrere il Natale a casa, in famiglia. Questa, infatti, è la festa simbolo della riunione e del calore familiare. Le città si riempiono di addobbi e luci natalizie e nell’aria aleggia un senso di calma e serenità. Sia nelle grandi piazze, che nelle singole abitazioni, vengono addobbati gli alberi di Natale con palline e luci colorate. Altra tradizione natalizia in Italia è quella di fare il presepe, la rappresentazione della nascita di Gesù. Molto suggestivi sono i presepi di Napoli. In molte città ci sono anche i presepi viventi, una sorta di rappresentazione teatrale della storia della nascita di Gesù. Altra tradizione è anche quella di scambiarsi i regali. In Germania il periodo natalizio inizia presto, ovvero il giorno di San Martino, l’11 novembre. In questo giorno i bambini illuminano le strade con fiaccole e lanterne costruite da loro. In alcuni luoghi c’è anche la tradizione di andare nei cimiteri per portare la luce là dove c’è il buio. Per festeggiare l’arrivo del 25 dicembre i tedeschi fanno una corona d’Avvento fatta di rami di abete o di pino con quattro candele colorate, e ogni domenica di avvento ne viene accesa una. In Germania non è Babbo Natale che porta i doni ai bambini, ma San Nicola, che si festeggia il 6 dicembre. Il santo, in groppa ad un mulo, passa nelle case e lascia dei doni nelle scarpe di tutti quei bambini che sono stati buoni. La Germania è ritenuta essere la patria d’origine dell’albero di Natale. Altra tradizione tedesca è il soldatino schiaccianoci, una delle figure natalizie più amate. Nell’Europa dell’Est si festeggia San Nicola ed è lui che porta i doni ai bambini. Si presenta insieme al demone dall’aspetto di caprone, chiamato Krampus, che punisce i bambini che si sono comportati male, quindi i bambini buoni riceveranno da San Nicola regali e dolcetti, mentre quelli cattivi riceveranno dal perfido Krampus solo un bastoncino di legno. Il Natale in Danimarca è molto sentito e non solo il 25 dicembre infatti, già dai primi giorni del mese, l’atmosfera diventa magica e le case e le strade risuonano di festa e di allegria. Una delle più importanti tradizioni è la ghirlanda d’Avvento addobbata con quattro candele che vengono accese ogni domenica di dicembre. In Spagna, a portare i regali non è Babbo Natale ma i Re Magi. Dunque, i bambini devono aspettare il 6 gennaio, giorno in cui si celebra l’arrivo dei Re Magi alla grotta di Betlemme. In questo Paese la cena della vigilia e il pranzo del giorno di Natale sono entrambi importanti e ricchi. La notte del 24 ci si scambiano piccoli doni e si cantano i canti tradizionali. In Russia il Natale si festeggia, secondo il calendario ortodosso, il 7 gennaio e non il 25 dicembre. Si trascorre con amici e parenti ed è preceduto da un periodo di purificazione di quaranta giorni, durante i quali non si può mangiare carne. Il digiuno termina il 6 gennaio, nel momento in cui appare la prima stella che rappresenta la nascita di Gesù Bambino. La cena della vigilia prevede ben dodici piatti, in onore del numero degli apostoli di Cristo, ma sono vietati carne e pesce e in alcune famiglie più rigorose non si possono bere alcolici. Il piatto principale è a base di grano bollito addolcito con il miele, una sorta di pudding. Dopo cena, anche in Russia, arriva il momento dell’apertura dei regali e della messa. Negli Stati Uniti il Natale è una festa molto sentita. Sono immancabili le decorazioni che addobbano le case e i giardini, rendendo l’atmosfera allegra e festosa in ogni casa. Anche gli alberi di Natale sono molto grandi e decorati in modo sfarzoso. La sera del 24 i bambini preparano dei dolcetti da lasciare a Santa Claus ed appendono le proprie calze nel camino, in modo che Babbo Natale possa riempirle con ciò che hanno chiesto. In Canada il Natale è un periodo molto freddo, durante il quale la gente ama stare al caldo decorando la propria abitazione con corone di alloro, luci colorate e con l’albero di Natale. Durante tutto il periodo natalizio si celebra uno spettacolo magico. In alcuni paesi del Canada esiste ancora la tradizione per i bambini di andare a cantare di casa in casa le canzoni natalizie. Il pranzo natalizio tradizionale consiste nel tacchino ripieno o nell’anatra arrosto e come dessert si consuma il tronchetto di Natale. Nelle Filippine, prima del 25 dicembre, si assiste al festival delle lanterne giganti, che richiama visitatori da tutto il mondo. Dopo la messa del 24, ogni famiglia condivide un tradizionale pasto filippino a base di prosciutto, pollo arrosto, cioccolata calda e frutta. Il Giappone non è un Pese dove si celebra il Natale con particolare interesse, infatti non si tratta di una festa nazionale perché i cristiani rappresentano una minoranza. Nonostante ciò il Natale, anche in Giappone, è diventato una ricorrenza che porta gioia, serenità e allegria a chi lo festeggia. Al contrario, un altro Paese fortemente cattolico, dove il Natale assume particolare importanza, è il Venezuela. In questo Paese la religiosità di questa festa è ancora autentica, tanto che il presepe è il simbolo principale in quanto, già dai primi giorni di dicembre, si organizzano delle vere e proprie gare a chi realizza il presepe più bello. Nonostante faccia caldo, il Natale è una ricorrenza molto sentita anche ai Caraibi. Molte isole caraibiche infatti sono cattoliche perché i coloni europei fecero conoscere agli indigeni il Natale. La Finlandia è un Paese davvero speciale per festeggiare il Natale, visto che è considerata la patria di Babbo Natale. Secondo diverse leggende sembra che la sua casa si trovi proprio in Lapponia, immersa nelle nevi perenni, e invasa da operosi elfi che lo aiutano nella preparazione dei doni. Le festività sono molto sentite in tutto il Paese. Nelle case finlandesi si addobba l’albero di Natale il 23 dicembre, chiamato “piccola vigilia”, e il 24 tutta la famiglia festeggia facendo una sauna comune ed andando a trovare i propri cari in cimitero. La notte di Natale i bambini guardano fuori dalla finestra e aspettano che arrivi Joulupukki, cioè Babbo Natale, che busserà alla porta e chiederà ai bambini se sono stati buoni prima di distribuire i regali. Ogni nazione, ogni città, ogni paese festeggia il Natale a modo suo, e la cosa più bella di queste usanze è rinnovarle e riscoprirle anno dopo anno con il cuore pieno di speranza e gioia.