Marylin Monroe, il cui vero nome era Norma Jeane Mortenson, nasce il 1° giugno del 1926. La madre era Gladys Pearl Monroe e del padre non si conosce l’identità. La sua infanzia è molto turbolenta a causa dello stato mentale della madre, che soffre di numerosi attacchi psichici. Norma viene quindi affidata a una coppia di Hawthorne ad appena due settimane di vita. Nel 1933 Gladys riesce ad acquistare una casa a Hollywood e ottiene l’affidamento della figlia, ma già l’anno successivo ha un crollo psicologico e le viene diagnosticata la schizofrenia. In questo periodo Norma viene collocata in diverse famiglie affidatarie. A 16 anni sceglie di sposarsi e nel 1942 viene celebrato il matrimonio con Jim Dougherty, un ragazzo di vent’anni del suo quartiere, che parte poco dopo come militare. A 18 anni lavora alla catena di montaggio di una fabbrica di paracaduti. Un giorno, però, viene notata da un fotografo delle forze armate che la ritrae per la rivista “Yank”. Subito dopo Norma Jean si licenzia e inizia a lavorare come modella. Dopo pochi mesi firma il suo primo contratto con la 20th Century Fox e cambia il suo nome. Diventa per tutti Marilyn e per cognome usa quello della madre, Monroe. Con la sua voce e la sua figura a clessidra diventa un simbolo fuori da ogni tempo e la prima vera e propria icona di stile. Ma il suo sogno diventato realtà svanisce ben presto. “Marilyn Monroe, la tormentata bellezza che non è riuscita a trovare la felicità nemmeno come star più brillante di Hollywood, è stata trovata morta domenica scorsa nella sua casa di Brentwood, apparentemente per un’overdose di sonniferi. La bionda attrice 36enne era nuda, sdraiata a faccia in giù sul letto e con in mano un ricevitore del telefono (Los Angeles Times, 6 agosto 1962).” Come è possibile che una donna così bella e di successo avesse messo fine alla sua vita tragicamente? Marilyn non era del tutto felice della sua vita, soffriva infatti di depressione e odiava sé stessa. Inoltre veniva fortemente sminuita e strumentalizzata, come avvenne durante la sua relazione con i fratelli Kennedy. Le fonti dicono che durante la relazione con Robert Kennedy, il fratello del presidente, che fu il suo ultimo amante, lui avesse inizialmente promesso di sposarla e che lei, incautamente, dicesse ai suoi amici che sarebbe diventata moglie di un uomo molto importante. In quegli anni il ruolo della donna nella società non era molto apprezzato, l’unico modo per fare carriera era quello di affiancarsi a uomini importanti. Ma l’attrice non voleva essere apprezzata per il suo fisico e la sua sensualità, bensì per il suo talento e la sua passione per il cinema. Il fatto di ricevere attenzioni solo per il suo aspetto provocava perciò in Merilyn una profonda frustrazione. La mattina del 5 agosto 1962, Eunice Murray, la domestica di Marilyn, preoccupata perché l’attrice non apriva la porta della sua camera, telefona allo psichiatra Ralph Greenson che aveva in cura Marilyn. Greenson rompe una finestra e trova la sua paziente morta, aggrovigliata tra le lenzuola di seta e con la cornetta del telefono in mano. Marilyn Monroe fu dichiarata morta, probabilmente per avvelenamento da barbiturici. Ciò che tutt’oggi ancora non è chiaro è se l’attrice si sia uccisa o sia morta per mano di qualcuno. Alcuni hanno pensato potesse essere un suicidio, perché l’attrice non aveva mai dormito nella sua stanza con la porta chiusa a chiave, quasi come se non volesse essere disturbata. L’ultima ipotesi era che l’attrice avesse assunto troppe pillole per errore. Infatti a lei piaceva assumere più pillole di quanto fosse necessario, perché le dava la sensazione di stordimento che la faceva stare meglio. È molto diffusa anche l’ipotesi che la morte di Marilyn sia stata causata dai Kennedy ma questa teoria non è mai stata confermata. Ancora oggi, dopo 60 anni dalla sua morte, Marylin è considerata una delle icone più influenti e ammirata in tutto il mondo e non verrà mai dimenticata soprattutto per la sua sensualità. Tanto che viene nominata “immortale” perché si parlerà di lei in ogni tempo.