La scuola ha riaperto le porte da un po’ e le facce dei ragazzi senza mascherina sfilano sorridenti per i lunghi anditi del nostro Liceo. Qualcuno ancora timidamente arriva ansimante al suono della seconda campanella, qualche altro, un po’ più spavaldo, si aggira per i corridoi incurante di poter arrecare disturbo appena busserà alla porta della propria aula. Ma la scuola è fatta anche di queste cose che la rendono viva, pulsante di vita. Riprendono non solo le lezioni ma anche tutte quelle meravigliose attività che la pandemia ha relegato in un cassetto per anni e che fanno sentire allievi e docenti parte attiva di questa enorme macchina che noi chiamiamo scuola. Quanto ci è mancata! Il Liceo Leonardo Da Vinci quest’anno ha aperto col botto e il primo ottobre tre classi del biennio, due seconde del liceo scientifico e una del liceo linguistico hanno partecipato alla prima uscita didattica che le ha portate verso il Sassarese a visitare tre splendidi monumenti: la necropoli di Sant’Andrea Priu a Bonorva, il sito archeologico di Monte d’Accoddi a Sassari e la chiesa romanica di San Pietro di Sorres a Borutta. A questa uscita didattica ne seguiranno altre già calendarizzate dalla dirigenza per far conoscere e valorizzare il patrimonio archeologico e artistico della nostra terra. Sabato 15 ottobre un altro gruppo di studenti si recherà al santuario nuragico di santa Vittoria di Serri, a Orroli a visitare il nuraghe Arrubiu e a Goni a visitare i menhir e le sepolture megalitiche di Pranu Mutteddu. Il 5 novembre poi sarà dedicato alla scoperta di Nora e della sua laguna situata sulla costa meridionale della Sardegna, ad ovest di Cagliari, attualmente nel comune di Pula. Questo è solo l’incipit. In programma vi sono i viaggi d’istruzione per le classi quinte, i viaggi di progetto come quello che vedrà interessate una seconda e una terza del liceo linguistico che andranno a Roma e per tre giorni gli studenti saranno i “Ciceroni” che dovranno spiegare i principali monumenti romani ai compagni. Le idee non mancano e quando sono seguite da azioni fattive che regalano bei risultati non ci si può che ritenere felici e soddisfatti del lavoro svolto e dell’impegno profuso dai ragazzi. Buon anno scolastico a tutti, con la speranza di poter lavorare in presenza e condividere con gli studenti emozioni, stati d’animo, esperienze formative e poter finalmente rivivere la scuola come in passato dove tutti sono e si sentono parte attiva di un luogo che non solo è un posto in cui si apprende e si forma il sapere, ma dove il ragazzo ha la possibilità di mettersi alla prova sentendosi parte viva e attiva. La scuola è una sorta di grande agorà fatta di sentimenti, di emozioni, di conoscenze dove dovrebbero essere cambiate molte cose ma se la si vive e non la si subisce passivamente è un mondo bellissimo. La scuola d’altronde è la “casa” della cultura, colei che permette all’uomo di crearsi una propria dignità, un proprio senso del dovere e di responsabilità nella speranza di rendere l’esistenza meno incerta. La scuola non solo ti mette in spalla un grande bagaglio culturale ma ti permette di creare una propria realtà di pensiero. Il vestito da studente e anche quello da insegnante non è semplice da indossare, a volte lo si avverte più stretto e altre volte diventa l’armatura che più amiamo sfoggiare. Perché la scuola è vita e può svolgersi in qualsiasi luogo dove il docente assume la funzione di tutor e suggerisce delle indicazioni per studiare essendo un vero formatore di anime, un esempio reale di vita. “La scuola è uno spazio aperto anche quando è al chiuso”. È un luogo pieno di parole e idee, dove ragazzi e ragazze di tutti i tipi condividono il sapere, formano le proprie menti, si scambiano i pensieri, le penne, la merenda, e qualche volta gli abbracci.