a cura di Sanli Pesaran – classe II/D – scuola Secondaria di I grado –
Cara signora Edith Bruck,
mi chiamo Sanli e ho 12 anni. Sono una di quelle sagome, una di quelle tante, che oggi erano
presenti. Una che ascoltava… e immaginava ricordando. Sono una di quelle che è gonfia di
parole, che si porta dentro racconti ed emozioni, che vive in un mondo tutto suo. Sono una
che si rivede molto in quello che racconta… e credo che sia questo ciò che la
contraddistingua, che la renda speciale. Lei rende le emozioni così vivide, che è impossibile
non immedesimarsi. Quella sofferenza che milioni di persone hanno dovuto affrontare,
quell’odore di morte insopportabile che dovevano ogni giorno respirare, quella libertà
cancellata… rimossa per delle sciocchezze.
Potrò sempre immaginare ciò che lei ed altre milioni di persone avete dovuto passare, ma per
quanto possa essere crudele quel luogo della morte, la mia immaginazione non si avvicinerà
mai a ciò che è realmente stato. Ma il passato non si cancella, non ci sarà mai una gomma per
cancellare il passato, ma ci sarà sempre una matita per scrivere il futuro imparando dai
propri errori. Alcuni errori però non si dovrebbero nemmeno chiamare così, dovrebbero
essere chiamati “orrori”. Sono sopra la soglia dell’orrore, sono oltre il confine. Queste
testimonianze ci aiutano a ricordare che gli errori non devono essere cancellati, devono
essere ricordati per non ricommetterli. Peccato, che ancora non siamo arrivati a ciò che gli
errori e le testimonianze ci vogliono far imparare. Ancora ci sono milioni di persone, se non
di più, a dover combattere tutti i giorni per la loro vita e per la loro uguaglianza. Una parte
del mondo ha deciso di tapparsi le orecchie, e di continuare a seminare terrore e morte. Noi,
invece, da quell’altra parte del mondo, cerchiamo di ascoltare e imparare. Spero con tutto il
cuore che non accada mai più niente di simile, anche se giorno dopo giorno affiorano orribili
notizie. Cercherò di impegnarmi, e di fare il necessario, nel mio piccolo, per evitare che
qualcosa di così sconvolgente e atroce riaccada.
Gran parte della mia ammirazione sta nel fatto della sua grande forza di volontà e del suo
carattere, ma anche di come è riuscita a diventare una donna importante e rinomata. Vorrei
anche io trovare un posticino nel mondo, un luogo che mi accolga e che allo stesso tempo mi
conosca. Vorrei che la mia ombra non sia nascosta dietro a quelle degli altri… ma ho paura.
Crescere spaventa, e dover far fronte a un mondo in continua evoluzione non è facile. Però,
mi auguro, che questa paura con il passare del tempo si prosciughi e che mi faccia vedere il
mondo con una visione diversa.
La ringrazio per tutto ciò che fa per noi, perché questo tempo passato a ricordare e ad
ascoltare non verrà dimenticato e sprecato. Ne sono certa.
Arrivederci, è stato un piacere conoscerla.