Tua Larysa
di Simone Rosato-
Caro Andrej,
ti scrivo per aggiornarti sugli avvenimenti di questa guerra inutile e crudele che sta condizionando la nostra vita e quella dei nostri fratelli ucraini. Scrivo perché i cellulari non hanno più Internet. Qui scarseggiano i viveri, l’acqua, i medicinali, il carburante e soprattutto abbiamo paura, tanta… Il nostro futuro è incerto, non sappiamo nemmeno se la nostra patria sopravvivrà e se noi avremo un domani.
A Kiev la situazione è pessima, i carri armati russi stanno arrivando, non abbiamo neanche il tempo per dormire o per riposare,di notte e di giorno abbiamo l’incubo dei bombardamenti, ci ripariamo come possiamo, ci manca tutto.
Mi raccomando non tornare a prendermi, non mettere a repentaglio la tua vita, non guardarti indietro, devi arrivare al più presto nella città polacca di Cracovia dove sarai salvo e dove ti assegneranno una destinazione, spero davvero che tu possa raggiungere la nonna italiana (la chiamo perché lei ha accolto i nostri genitori dopo l’indescrivibile catastrofe di Cernobyl’) che tanto ha fatto per la nostra famiglia. Non tornare, ti prego, non voglio rischiare di perderti come ho perduto la nonna e lo zio in quel tragico incidente, per favore non procurarmi questo dolore immenso che potrebbe davvero togliermi la ragione. Spero fermamente di poterti riabbracciare perché nonostante tutto sono forte e voglio tornare a sorridere, perciò non ti voltare… e se non dovessi sopravvivere, sventola ancora la nostra bandiera in tutto il mondo, il cielo azzurro sul campo di grano, e cerca sempre la pace. Ricordami così.