Terzo anno… terzo anno che conviviamo con un virus altamente contagioso, mentre sembra stia sparendo eccolo che si fa di nuovo risentire…
Com’è possibile che dopo tutto questo tempo e con il vaccino (rispetto a 3 anni fa che non c’era) i contagi aumentano invece di scendere? E’ la domanda che ci poniamo tutti… e l’unica risposta è che forse ora usiamo meno precauzioni.
E’ il 20 dicembre, c’è un positivo nella classe di mia sorella, aspettiamo l’ASL che la mandi a chiamare e fortunatamente risulta negativa. E’ il 24 dicembre, arriva la vigilia di Natale tanto attesa per poter stare insieme ad amici e parenti e mi organizzo con le mie amiche per un aperitivo e scambiarci i regali come ogni anno. La sera di Natale mi arriva un messaggio da parte della mia amica: sua cognata è positiva…! In quel momento ero da nonna, stavo giocando a tombola con la mia famiglia e appena leggo quel messaggio inizio a preoccuparmi. Le chiedo in primis come sta, all’inizio fortunatamente bene, lei negativa e poi dopo un paio di giorni arrivano i sintomi… anche lei positiva.
Io sto bene, quando ho avuti contatti con lei era negativa. Dopo poco anche altri amici ci avvisano che qualche parente o loro stessi erano positivi e il periodo è quel che è. Pensavamo che nessuno l’avesse scampata e che prima poi sarebbe toccato a tutti. Io e un’altra mia amica eravamo le due ad essere rimaste negative e per scherzare ci chiamavano superstiti. Ho fatto il possibile anche tramite messaggio per far capire loro che potevano contare su di me. Per due settimane resto a casa.
Arriva il 10 gennaio, non mi era mai capitato prima in 3 anni: e sì, anch’io positiva al covid (precisamente alla nuova variante omicron). Inizia mio padre con la tosse, si isola e facciamo anche noi il tampone… tutti positivi tranne mia sorella. Ero felice per lei poiché è asmatica e non sapevamo come avesse potuto prenderlo ma anche scontenta perché siamo molto appiccicose e si sarebbe dovuta isolare da noi. Io e mamma stiamo bene ma, ecco che la sera vengono i dolori, fa male tutto, la gola, la testa è una trottola che gira e pesa, febbre a 39 senza mai scendere per i primi 3 giorni, un vero INCUBO. Al quarto giorno i farmaci stanno facendo il loro lavoro, piano piano recupero le forze ma perdo gusto e olfatto che ad oggi (14° giorno) non sono ancora tornati del tutto.
Tutti cercano di starmi vicino, anche un come stai detto dai professori in videolezione mi migliorava la giornata. Mio zio ci portava tutto l’occorrente e lo lasciava su una sedia che mettevamo fuori disinfettata e con i guanti ovviamente. Avevo tanta preoccupazione anche per mia nonna ma fortunatamente sta bene. Una mia amica il 14 gennaio mi porta un peluche con delle cioccolate, ho apprezzato molto il gesto. Appena mi sono sentita meglio sapevo che sarei dovuta ritornare in DAD, avevo fatto richiesta appena risultai positiva e non ne ero molto contenta poiché desideravo tanto tornare in presenza dopo queste feste… I miei professori, come sempre molto gentili e disponibili, non ci hanno mai fatto pesare il fatto che non eravamo in classe e ci hanno mandato sin da subito le lezioni per non farci rimanere indietro (con me in DAD c’erano anche altri 4 amici), non capiamo molto stando in DAD ed altri in classe, spesso capita di distrarci…
Le giornate passano tra compiti, videochiamate con gli amici (che non mi hanno mai fatta sentire sola tramite telefono), mi chiamano anche quando escono, guardando film… però mi annoio molto…non vedevo l’ora passassero dieci giorni…passano, ripeto il tampone, tra cui quello privato perché l’ASL non chiama, è intasato, siamo in molti ad aspettare una telefonata dall’ASL e intanto mi viene comunicato che sono ancora positiva… lo e anche mia sorella ma fortunatamente è asintomatica e mio padre unico negativo. Ovviamente ero nervosa in quel momento e anche annoiata, un mio pensiero costante è quello di ritornare più presto a scuola e recuperare tutto, voglio arrivare al meglio alla mia maturità del 5° anno.
Purtroppo tutti noi abbiamo sperimentato una nuova forma di solitudine ultimamente. È probabile che chi vive solo in casa abbia sofferto particolarmente l’isolamento forzato a cui siamo sottoposti, ma credo che anche chi condivide la casa con la famiglia, con amici o coinquilini, ne soffre. Sia perché non è possibile vedere le altre persone care, sia perché i ritmi e le abitudini quotidiane sono cambiati, (anche se io cerco sempre di non perdere il mio ritmo per quello che riesco in questi giorni), gli impegni e le attività sono state sospese, lasciando vuota un’inedita quantità di tempo. Personalmente ne sto risentendo più ora che nel 2020 in lockdown, forse perché lì eravamo tutti nella stessa situazione. Ho pensato molto in questi giorni e vedo molti ragazzi uscire di meno, ormai ci siamo rassegnati, non c’è nemmeno più il bisogno di chiedercelo. Sarà la mestizia di non vedere la fine. Di feste si parla sempre meno: quest’anno compierò 18 anni, i miei tanto attesi 18 anni e non so in che modo li festeggerò, sicuramente rispettando tutte le precauzioni. Ci sono stati tolti 2 anni di esperienze, di viaggi, di libertà… Ci siamo preoccupati dell’economia ma ora credo sia ora di riprenderci la nostra vita in mano. Spero di essere negativa al prossimo tampone e lo auguro a tutti, ABBIATE CURA DI VOI!!!
GIOVANNA ISTRIA (5^ C)
“Anch’io colpita dal COVID…” – Diario di una nostra studentessa in quarantena
di IL GALLO STRILLONE ON LINE - AVERSA (CE)|
2022-01-25T18:06:44+01:00
25-1-2022 17:55|Alboscuole|0 Commenti