a cura di Simone Lutazi – classe III/A – scuola Secondaria di I grado –
Era un giorno d’autunno. Avevo un mal di gola fortissimo, tanto che non riuscivo nemmeno a parlare. Il dì precedente era venuto a casa uno strano dottore: aveva una lunga e folta barba grigia, indossava degli occhiali dalle lenti quadrate color fragola ed un camice tutto bianco. Mi prescrisse una strana medicina, che si chiamava “Fantatis”, che avrebbe dovuto agire in meno di ventiquattro ore. Il dottore se ne andò, la mamma mi fece bere quello strano liquido rossastro, e poi mi accompagnò a scuola. Le prime due ore avevo storia. Ero così emozionato!
Subito dopo che la professoressa si mise a spiegare, però, sentii degli strani languorini alla pancia. Erano così forti, che sembrava che il mio stomaco fosse pieno di granate pronte a esplodere.
Chiesi di andare in bagno e, come una saetta, corsi verso la toilette. Mi sentivo male. Mi girava la testa e avevo una voglia matta di vomitare. Pensai e ripensai e mi ricordai dello strano medicinale che mi aveva prescritto il medico: il “Fantatis”! Forse era quello la causa del mio malessere. Alla fine, svenni. Mi ritrovò una bidella che, vedendomi steso a terra, chiamò a casa. Quando mi risvegliai, mi ritrovai in macchina con mamma, che stava guidando. Mi accorsi, però, che il mal di gola era sparito. Strano, eh? Comunque sia, ero guarito.
Rientrato a casa, andai a guardare la TV in camera. Trovai un programma molto divertente, di nome “Zelig”. Fra i comici, c’era un certo Fabio Fontana, che stava parlando di un personaggio esilarante, di nome James Tont. Faceva troppo ridere e anche io ridevo, quando mi accorsi di sputare fuoco dalla bocca! Iniziai a preoccuparmi: non volli dirlo ai miei genitori, anche perché non mi avrebbero creduto. Decisi, una volta che se ne fossero andati a letto, di andare a prendere l’indirizzo che il dottore aveva lasciato sul tavolo, e con la mia bici mi recai da lui.
Mi disse, una volta arrivato, che mi stava aspettando e che aveva la cura per il mio problema. Mi fece bere una pozione verdastra, che avrebbe annullato gli effetti collaterali. La bevvi. Per fare una prova, mi raccontò una barzelletta. Risi. Non sputavo più fuoco! Ero talmente felice, che ero al settimo cielo! Ringraziai il dottore e tornai a casa.