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Luna Fagarazzi, Classe 2^ A. – Ciao a tutti Cari lettori e lettrici, l’anno scolastico sta volgendo al termine, la situazione sulla pandemia è migliorata, il Veneto probabilmente la prossima settimana sarà in Zona Bianca quindi si procede verso il ritorno alla normalità. I turisti stanno tornando a Venezia così in quest’articolo si parlerà delle feste e delle tradizioni tipiche veneziane ed è rivolto particolarmente a chiunque fosse interessato a venire a visitare questa bellissima città d’arte. Ecco un elenco che ne esplicita la loro collocazione nel calendario di tutto l’anno.
Il Carnevale che si svolge a Venezia è uno dei più conosciuti in tutto il mondo. Una delle particolarità di questa festa è che è in maschera. Attualmente sono tutte diverse, tutte variopinte, ma una volta non era così. Era sufficiente mettersi una semplice maschera sul viso in modo da non farsi riconoscere. Un tempo il divertimento non era vestirsi in maschera, ma non farsi riconoscere, in modo da poter fare delle cose di cui, senza maschera, ci si poteva vergognare, come ad esempio il nobile parlava con il popolano, le donne con gli uomini, ecc. ecc.
Questa festa rivela una leggenda interessante che è rimasta nella memoria popolare. Era una notte molto fredda, Martino e la sua legione stavano percorrendo una strada romana. Martino aveva lottato per diventare soldato, infatti, dopo anni di vita militare, era riuscito a guadagnarsi un cavallo e un mantello rosso. Mentre percorreva la strada, a un certo punto, la sua attenzione fu attratta da un gemito sofferente. Poco più avanti, disteso per terra, c’era un mendicante tremante per il freddo. Martino, allora per aiutare il vecchietto prese la spada e tagliò il suo mantello rosso a metà, una per lui e una per l’anziano signore.
A Venezia, in questo giorno, tutte le famiglie preparano un dolce tipico che ha la forma di un un cavaliere che è a cavallo fatto di pasta frolla arricchito da cioccolatini, zucchero e caramelle per ricordare tale leggenda. Questa festa viene riproposta ogni anno durante la quale nelle calli si vedono bambini con mestoli e pentole entrare nei negozi e cantare la seguente canzone:
San Martin xe n’da en sofita.
A trovar la so noviza.
So noviza no ghe gera.
San Martin col culo partera.
E col nostro sachetin.
Cari signori xe San Martin.
Fora el soldin!
Al termine della canzone il negoziante deve regalare ai “ bambini cantanti” delle caramelle o dei dolciumi.
Il Redentore è una festa fantastica e cade nella terza settimana di luglio e si va in barca, che può essere o a remi o a motore – solitamente è a remi – in laguna
per molto tempo. Per tale occasione si resta a guardare i fuochi d’artificio di mezzanotte. Per chi fosse interessato, mi raccomando, ci si deve portare la cena perché la festa inizia alle 19.00, mentre “
i botti”cioè i fuochi d’artificio sono più tardi e cioè alle 24.00 . La storia del Redentore é attinente con la peste del ‘600, quando per farla andar via l’allora prelato
pregò pregò moltissimo la Madonna per scacciare la malattia, come avvenne ancche per la Madonna della Salute.
- FESTA DELLA MADONNA DELLA SALUTE
Avviene nella data del 21 novembre e per Venezia corrisponde alla Festa del Santo Patrono
perchè il 25 aprile, che è San Marco è anche la Festa della Liberazione. Si sta a casa da scula. La sua storia è la stessa della Festa del
Redentore, ma è si riferisce alla peste del ‘300. Non ci sono ‘botti’ ma si costruisce un lungo ponte di barche in Canal Grande sul quale i veneziani si recano alla Chiesa della Madonna della Salute. Dopo la funzione religiosa si possono visitare i banchetti nei quali c’è lo zucchero filato e le mele caramellate, ma si possono anche acquistare palloncini e giocattoli.
Questa è una festa antichissima, ma ora
praticamente è molto limitata. Il nome veneziano è la Festa della Sensa con la quale avviene il famoso sposalizio col mare. Ai tempi della Repubblica
Serenissima il Doge, in questa data, montando sul ‘bucintoro’, una delle navi storiche più belle, si recava in Laguna per buttare un anello per consacrare lo sposalizio della città con il mare. Dopo questo atto, ovviamente, tutta la popolazione della città partecipava a danze e ascoltava della musica.
Avete presente quando si è a un concerto di una band famosissima e tutti si spintonano per vedere o andare più vicini al palco? Ecco, questa è Venezia durante le sagre. A Venezia ce ne sono molte… Le più famose sono quelle di San Giacomo e di San Piero. In tutte le sagre c’è musica e si mangiano cibi tipici veneziani. C’è sempre moltissima gente, e non importa se non ci si conosce, i tavoli sono
collocati negli spazi assegnati dove ci si siede e si fa conoscenza durante la consumazione. È un’atmosfera molto amichevole e giovane poiché anche per chi ormai non lo è più torna ad avere vent’anni.
Ogni anno, ormai da secoli, viene organizzata la Regata Storica, dove ogni barca che non è motorizzata può partecipare e cioé barche a remi, canoe, ecc.ecc. Essa viene effettuata nella prima settimana di settembre e molti turisti affollano le calli per assistere sia alle regate che al Corteo Storico che si chiude seguito da una
“barca topone puzzolente” che è davvero gigante.
Negli ultimi anni la Rai trasmette in diretta le fasi più belle di questa meravigliosa manifestazione.
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