In seguito alle dimissioni di Giuseppe Conte, il 13 febbraio scorso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, conferisce a Mario Draghi l’incarico di Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana.
Il nuovo Presidente Draghi, durante i suo discorso al Senato ha affrontato diversi temi tra cui il prolungamento delle attività didattiche, che sembrava al centro del programma di governo, affermando che la DAD (didattica a distanza) non sia bastata e che abbia creato molti disagi.
L’obiettivo avrebbe dovuto essere quello di recuperare le ore trascorse in DAD , soprattutto al Sud dove la didattica a distanza sembra che abbia creato maggiori disagi.
Ma quando avremmo dovuto recuperare queste ore?
Egli stesso aveva affermato che aveva intenzione di prolungare l’anno scolastico fino a metà estate.
Ma in qualità di alunna penso che non fosse stato corretto prolungare le attività scolastiche, sia per i docenti che si sono impegnati a dare il meglio e lavorando più del dovuto, che per noi ragazzi che, nonostante le difficoltà del momento, abbiamo dimostrato impegno.
E’ vero, i mesi del primo lockdown sono stati duri per il sistema scolastico, c’era troppa disorganizzazione tra i docenti e troppa euforia nel non andare a scuola tra gli alunni. Questo ha fatto sì che i ragazzi perdessero la grinta di studiare acquisita subito dopo le vacanze di Natale. Da settembre, il sistema scolastico ha ripreso a lavorare con una, così per dire, certa normalità. La ministra Azzolina ha cercato di prendere tutti i provvedimenti necessari affinchè potessimo ritornare tra i banchi di scuola. Purtroppo la situazione pandemica non è migliorata e ci ha raggiunto la tanto temuta crisi di Governo. La ministra dell’istruzione, nonostante il suo continuo impegno, ha dovuto lasciare il posto al suo collega Patrizio Bianchi che, insieme all’attuale Presidente del Consiglio, in un primo tempo, aveva manifestato l’intenzione di confermare il prolungamento relativo alle attività scolastiche, provocando non solo sconcerto tra noi alunni ma anche tra i docenti che tra alti e bassi si sono dovuti adattare anche loro a queste novità scolastiche.
Ma tutto queste intenzioni sembrano essere tramontate, si è capito che sarebbe stato impossibile rimandare gli esami di stato, poiché non ci sono le possibilità di svolgere gli esami di stato e le attività didattiche contemporaneamente. Comunque, si stanno studiando altre ipotesi, ovvero di far iniziare prima le attività didattiche del prossimo anno, che portano dunque ad escludere l’idea iniziale di prolungare quest’anno scolastico.
Quindi ragazzi e prof, quest’anno chiuderemo gli ombrelloni con qualche settimana di anticipo. E speriamo bene. CARMELINDA DI FOGGIA (4^ B)