di Arianna Vario – In questa nuova rubrica cercheremo di mandare alla ribalta quei talenti nascosti e ai quali la scuola, per diverse esigenze, non riesce a dar spazio, se non in poche e rare occasioni.
Ciao, parlaci di te.
Ciao, bellissima iniziativa. Sono Cristina Rizzo, in arte Moska Drunkard, sono un’ex atleta, una specie di rapper e attuale studentessa universitaria di Siena, ma soprattutto sono un’ex alunna del liceo linguistico Rosina Salvo, dove l’ultimo anno sono stata anche rappresentante d’istituto.
Da quanto scrivi i tuoi pezzi?
Scrivo i miei pezzi ormai dal lontano 2013 solo che, per diverse ragioni, ho iniziato a pubblicarli solamente tra il 2017 e 2018, quindi intorno al quinto anno del liceo.
Hai partecipato a molti contest/festival. Qual è stato quello che ti ha regalato l’esperienza più bella?
Ho partecipato a molti contest, ma prevalentemente online: pubblicavo la mia strofa su instagram e poi il tutto era affidato a una giuria. Spoiler: non ne ho mai vinto uno! Senza dubbio il contest più importante e più carico emotivamente è stato quello di Milano che mi ha dato l’occasione di confrontarmi con gente che ha molta più esperienza di me in questo settore. Inoltre, ho potuto stabilire un contatto con giudici del calibro di Warez. È stato il mio primo live con tanta gente e l’ho vinto!
Siena ti sta offrendo più opportunità musicali rispetto a Trapani?
Sinceramente si perché sono più facilitata nel raggiungere grandi città, come Milano in quel caso, per partecipare agli eventi. La cosa più importante è che ho avuto la fortuna di stringere un vero e proprio rapporto lavorativo e anche un’amicizia spettacolare con un ragazzo di Palermo, anche lui come me in trasferta, noto come xRollee.
Come potrebbero le istituzioni, la scuola in primis, incentivare le iniziative nel territorio trapanese? Cosa dovrebbero creare?
Una domanda molto interessante. Oggi, noi giovani, viviamo di e per la musica e ovunque ti giri trovi gente con le cuffiette che ascolta qualsiasi genere di musica. La scuola che rappresenta la seconda casa per i ragazzi in un momento delicato come l’adolescenza potrebbe far diventare la classica lezioncina più leggera con la musica. Una volta al liceo non riuscivo a ricordare una definizione di chimica e la professoressa del tempo mi ha consigliato di far conciliare la mia passione per la musica a quella “banale” definizione. Un esempio banale di come la scuola come istituzione dovrebbe lasciare più spazio alla creatività dei singoli studenti.
Per concludere, cosa ti caratterizza?
Senza dubbio le vans e le mie fedelissime cuffie perché non mi muovo di casa se non le indosso. Scherzi a parte, le cose che più mi caratterizzano sono il sorriso, che ho sempre stampato sulle labbra nonostante tutto ciò che succede, un’altra cosa è la mia costante voglia di scoprire e la mia continua voglia di prendermi ciò che mi spetta. Questa frase la si capisce ancora meglio dopo aver ascoltato il mio ultimo brano “Saratoga”, disponibile su youtube.